Bim è l’acronimo di Building Information Modeling, una definizione data dal National Institute of Building Science, alla rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un determinato edificio. Il Bim è quindi un contenitore di informazioni riguardanti un dato sito, da implementare con grafici, disegni e schede tecniche. Questo metodo di progettazione condivisa è orientato a una interoperabilità e integrazione tra processi diversi. Una tecnologia che offre diversi vantaggi per una maggiore efficienza e produttività, nonchè un controllo a tutto campo ogni progetto si voglia portare avanti. Fino a qui tutto bene, ma c’è un però che riguarda le difficoltà di formazione e aggiornamento dei dipendenti pubblici a tale riguardo. Per questo motivo l’Anci chiede l’esonero iniziale dall’obbligo di bandire gare in Building Information Modeling (Bim) con l’approvazione di progetti autocertificati. L’Associazione nazionale dei comuni italiani auspica un avvio che proceda a poco a poco.
Inopinabilmente la progettazione di edifici in Bim rappresenta un’opportunità, ma richiede altresì un inizio a più tappe visti i costi elevati in termini di formazione dei dipendenti pubblici e le licenze software. Sono questi i punti principali toccati dall’Anci in risposta a un questionario del Ministero delle Infrastrutture. Secondo l’Associazione nazionale dei comuni italiani, occorrerebbe una prima fase di “accompagnamento” dei Comuni più grandi. In questo periodo di transizione, l’uso del Modello delle informazioni di un edificio dovrebbe essere limitato ad alcune tipologie di opere pubbliche, escludendo le progettazioni manutentive parziali di fabbricati o infrastrutture. Sarebbe opportuno partire dalle opere nuove di maggiore entità, come ad esempio scuole, edifici di edilizia residenziale, uffici, infrastrutture strategiche che i Comuni e altri Enti intendono affidare in global service.
Il Bim è senza dubbio un vantaggio, visto che tutti gli attori della progettazione debbono condividere le informazioni e lavorare in maniera integrata. Nella Pubblica Amministrazione, tuttavia, esistono diversi nodi culturali ed economici da affrontare e da risolvere (la formazione in primo luogo). Una soluzione potrebbe venire dall’inserimento di questo modello di progettazione basato sull’integrazione, nel percorso di formazione universitaria. Rivolgendosi al Ministero delle Infrastrutture l’Anci ha chiesto, inoltre, che le Amministrazioni possano bandire gare con progetti non necessariamente eseguiti in Building Information Modeling, pur inserendo l’obbligo per l’appaltatore di aggiornare il Piano di manutenzione attraverso la restituzione di un modello completo.