Chi l’avrebbe mai detto che le torri di cristallo della Grande Mela potessero ospitare vigne a cielo aperto. Eppure, è accaduto anche questo. Alcuni giovani imprenditori hanno creato il primo vigneto commerciale sui tetti di Brooklyn, sperando in una prima annata nel 2017. Il co-fondatore dei Rooftop Reds, che comprendono Cabernet, Merlot e Malbec, Devin Shomaker ha commentato la brillante iniziativa: “L’idea è nata dal fatto che volevo vivere qui, volevo vivere a Brooklyn. Ho frequentato un corso di vino e il mio pensiero era: come applicare la viticoltura, la gestione dei vigneti, capacità che ho appreso, e applicarle alla nuova divisione dell’agricoltura urbana, che noi chiamiamo viticoltura urbana”.
Le vigne si trovano in vasi riempiti con una terra speciale: tra le varie cose la terra contiene vetro riciclato triturato, che favorisce un buon drenaggio. Non saranno certo le colline di Bordeaux o della Napa Valley, la zona vitivinicola più celebre della California, ma Devin sostiene di essere in grado di controllare con precisione le condizioni di crescita delle sue piante in anticipo: “Preferiamo concentrarci maggiormente sulla gestione dei micro e macro-nutrienti per la terra, sulla gestione idrica e sulle migliori pratiche tradizionali per i nostri vitigni”. Una tesi confortata anche da Tali Dalbaha, sommelier della Society of America, un vigneto urbano è sicuramente in grado di funzionare: “Credo che sia uno svantaggio quando non si coltiva in natura, nell’ambiente naturale dove l’uva dovrebbe crescere, ma è tuttavia fattibile. Si possono far crescere le viti, se ne può ricavare vino. Nel momento in cui si coglie il grappolo, il processo sta avvenendo”. In attesa delle prime 30 casse del primo vino al 100% newyorkese, Rooftop Reds sta curando eventi per uno dei suoi finanziatori, un vigneto nella regione di Finger Lakes nella parte settentrionale dello stato di New York.