Ogni 1° giovedì di maggio dal 2013, ricorre il World Password Day, la giornata internazionale dedicata all’aumento della consapevolezza sul tema della sicurezza informatica e alla corretta definizione delle proprie password. La maggior parte degli utenti che sono chiamati ad impostare una password per proteggere il proprio account tendono ad utilizzare una successione semplice di caratteri: spesso vengono utilizzati nomi di parenti, animali o sequenze numeriche facilmente individuabili con la conseguenza che gli account risultino troppo facilmente accessibili a malintenzionati.
Basti pensare che una password standard di 8 caratteri può essere decifrata in pochi secondi e che il solo inserimento di una lettera maiuscola può comportare ben 22 minuti di lavoro addizionale da parte dei cybercriminali per poterla decrittare, mentre l’aggiunta di un carattere speciale complica ulteriormente l’attività richiedendo quasi un’ora di lavoro addizionale.
Ancora oggi però la password più gettonata nel nostro Paese è la sequenza 123456 e, non a caso, come riportato dall’ultimo rapporto Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, ben il 64% degli incidenti a livello globale hanno come motivazione le azioni incaute degli utenti.
Per questo motivo i criminali informatici utilizzano tecniche non particolarmente evolute per violare gli account degli utenti e per impossessarsi di dati e identità digitali; tra le modalità consigliate per evitare di subire aggressioni informatiche e furti d’identità digitale il metodo migliore è l’autenticazione a due fattori (2FA).
Fonte: Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica