Da alcuni giorni, a Londra, Dusseldorf, Essen e Berna piccoli carrelli a sei ruote girano lungo i marciapiedi dei quartieri centrali urbani in modo preordinato ma autonomo, per portare cibi a domicilio. I robot consegnano con la massima precisione i cibi preparati da aziende specializzate nella ristorazione impiegando non più di 20-30 minuti dalla chiamata, in un raggio d’azione di cinque chilometri. “Negli ultimi nove mesi abbiamo sperimentato i robot in 12 Paesi – ha detto il responsabile del progetto di Skype, Ahti Heinla – e adesso stiamo sviluppando le competenze per mettere in piedi un vero servizio di consegne”.
E’ stato avviato il progetto pilota organizzato dalla start up che produce questi fattorini hi-tech, la Starship Technologies, lanciata nel 2014 da uno dei fondatori di Skype, Ahti Heinla.
La sperimentazione prevede che i carrelli di consegna si muovano autonomamente, supervisionati dall’apposito centro di controllo. I test condotti finora fra Europa e Stati Uniti hanno coperto un percorso complessivo di circa 8.000 chilometri, servendo pasti a domicilio a 40.000 persone senza mai una defaiance o un incidente.
“E’ un esperimento davvero molto interessante”, ha commentato Filippo Cavallo, tra i fondatori della Co-Robotics, una spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha prodotto i prototipi di altri robot equipaggiati con carrelli, specializzati per lavorare in condomini, ospedali”. A progetti simili – ha detto il ricercatore – si sta pensando anche in Italia. La distribuzione fatta dai robot è, infatti, una soluzione ideale nei centri storici, dove risulta poco gradita la presenza di furgoncini. Affidare a queste macchine la consegna di merci sarebbe positivo anche dal punto di vista ecologico”.