“Esprimo la soddisfazione dell’Anci per l’insediamento della cabina di regia Governo-Regioni-Comuni che ha il compito di monitorare il Piano nazionale antiviolenza sulle donne. Al contempo, però, abbiamo invitato il governo a sbloccare i fondi necessari a dare concretezza al Piano stesso”. Queste le dichiarazioni di Simona Lembi, presidente della commissione Pari opportunità Anci, al termine della prima riunione della cabina di regia interistituzionale del Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere, svoltasi ieri mattina nella Sala Verde di Palazzo Chigi, alla presenza del ministro con delega alle Pari opportunità Maria Elena Boschi e dei rappresentanti dei Comuni di Bari e Ravenna, Francesca Bottalico e Giovanna Piaia.
L’obiettivo della cabina di regia, composta da Governo ed Enti locali, è mettere insieme le nuove strategie per il contrasto alla violenza di genere, per cui saranno avviate delle audizioni con Anci e Regioni per migliorare i criteri qualitativi. Governo ed Enti locali, quindi, si metteranno subito al lavoro con azioni mirate che punteranno sullo sblocco dei fondi, entro ottobre, per i centri antiviolenza, su linee guida sulla prevenzione condivise da Regioni e Comuni, su una normativa integrata e sulla ricerca di finanziamento attraverso i fondi europei. E’ in programma, inoltre, un osservatorio nazionale coordinato con l’osservatorio regionale che, oltre al contrasto della violenza, avrà l’obiettivo della prevenzione e della diffusione della cultura del rispetto, attraverso un lavoro sul linguaggio e una campagna di comunicazione contro gli stereotipi.
“Abbiamo messo a disposizione tutta l’esperienza dei Comuni – riferisce ancora Lembi -, enti che trent’anni fa, in assenza di una politica nazionale sul tema, furono i primi a sostenere, inventare e promuovere azioni di contrasto alla violenza sulle donne. Il ministro Boschi si è impegnata a pubblicare, nel mese di ottobre, un bando per azioni di contrasto alla violenza da 19 milioni di euro. Risorse che secondo Lembi andranno utilizzate per “progettare e diffondere azioni di contrasto alla violenza, in primo luogo per il sostegno alle attività dei centri antiviolenza e poi ad azioni di educazione di genere nelle scuole, fino ad una maggior attenzione nella comunicazione e quindi ad un linguaggio più rispettoso e veritiero nel racconto della violenza”.