E’ Vienna la città migliore in cui vivere, secondo la ricerca Quality of Living 2016, promossa dalla società americana Mercer. La capitale austriaca si conferma, per il settimo anno consecutivo, al vertice della classifica che premia la qualità della vita, seguita da Zurigo, Auckland, Monaco e Vancouver, Dusseldorf, Francoforte, Ginevra, Copenhagen e Sydney. A premiare Vienna sono la sua stabilità, la qualità dei servizi e delle infrastrutture e le opportunità offerte. E l’Italia? C’è Milano al 41esimo posto ed è la prima città italiana.
Dallo studio emerge che le città dell’Europa Occidentale dominano la classifica. Con un’evidenza nuova: la sicurezza è sempre più un fattore chiave che le multinazionali devono tenere in considerazione quando inviano lavoratori all’estero, sia in riferimento alla loro incolumità personale sia in relazione all’impatto che la sicurezza ha sul costo dei programmi di mobilità globale.
Per l’Italia, Milano mantiene il 41esimo posto, prima di Chicago e New York, mentre Roma perde una posizione, scendendo dalla 52esima alla 53esima. Nella classifica ad-hoc sulla sicurezza Milano si posiziona 63esima, Roma 82esima. La capitale italiana viene essenzialmente penalizzata, rispetto a Milano, per temi legati alla micro-criminalità. Le capitali del Brunei, degli Emirati, dell’Oman sono considerate più sicure per l’espatriato rispetto a Milano, che tuttavia sorpassa sia Parigi che Londra sul tema.Come ogni anno la società di consulenza Mercer ha messo a confronto, sulla base di 10 parametri, una parte (230) delle oltre 450 città nel mondo che compongono il suo database «Quality of Living». La ricerca ha l’obiettivo di aiutare le multinazionali e le grandi aziende a retribuire in modo equo i dipendenti chiamati ad incarichi internazionali, comparando su base omogenea le differenze in termini di qualità della vita tra il Paese di origine e la destinazione del lavoratore espatriato.