Il 15 ottobre è l’ultimo giorno utile, per i comuni, per presentare alla prefettura competente per territorio le richieste di ammissione a finanziamento di progetti per la videosorveglianza urbana. Fissato, invece, al 31 ottobre il termine per la successiva trasmissione delle richieste, da parte delle prefetture, al dipartimento della Pubblica sicurezza – Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle Forze di Polizia.
A disposizione dei comuni, per l’anno 2020, una spesa autorizzata pari a 17 milioni di euro (art. 35 – quinquies del decreto-legge 4 ottobre n. 113, convertito con modificazioni dalla legge 1° dicembre 2018, n. 132).
Lo ricorda una circolare del ministero dell’Interno, a firma del capo di Gabinetto Bruno Frattasi, indirizzata ai prefetti l’11 settembre scorso.
I sistemi di videosorveglianza, da prevedersi nell’ambito dei patti per la sicurezza urbana sottoscritti tra i prefetti e i sindaci, sono tra gli strumenti privilegiati per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa. Modalità e criteri di ammissibilità ai finanziamenti e di ripartizione delle risorse per ralizzare tali impianti sono stati definiti con decreto del ministro dell’Interno, di concerto con il ministro dell’Economia, lo scorso 27 maggio 2020.
Tra le condizioni di ammissibilità delle richieste: l’approvazione del progetto in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica; la presenza della relazione prefettizia che deve accompagnare ciascuna istanza in vista della successiva valutazione da parte della Commissione incaricata; la non sovrapponibilità del progetto con altri già precedentemente realizzati con finanziamenti comunitari, statali, regionali o provinciali, concessi o erogati negli ultimi cinque anni.