Il Comune di Vicenza rafforza la rete di protezione per le donne che escono da situazioni di maltrattamento. Grazie a un nuovo protocollo d’intesa, l’amministrazione mette a disposizione 4 nuovi alloggi (affittati da Ater per 5 anni) per sostenere il passaggio tra la fase di emergenza e la piena autonomia. L’iniziativa si concentra sul cosiddetto “sgancio”: una volta terminata la permanenza nelle case rifugio e messa in sicurezza la propria vita, le donne (spesso con figli minori) necessitano di un periodo di transizione. 3 alloggi saranno destinati all’accoglienza temporanea (6-8 mesi) per ricostruire un progetto di vita, 1 alloggio è riservato a emergenze sociali complesse. Il progetto vive grazie alla collaborazione tra 3 attori principali:
- Comune di Vicenza: sostiene l’affitto dei locali (20.000 euro annui) e coordina i servizi sociali.
- Lions Club Vicenza Palladio: si occupa dell’acquisto degli arredi e fornisce supporto professionale (consulenze mediche, orientamento al lavoro).
- Associazione Donna chiama donna: gestore del Centro Antiviolenza, garantisce l’accompagnamento umano, il supporto alla genitorialità e aiuti economici tramite il fondo “La Valigia di Caterina”.
I numeri della violenza
L’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto ha evidenziato la pressione sul servizio: nel 2024 il Centro Antiviolenza ha avuto in carico 466 donne, con ben 266 nuovi accessi. La spesa per l’accoglienza nelle case rifugio ha superato i 165.000 euro, compensata in parte dai ristori regionali.
“Ospiteremo donne che hanno voglia di rimettersi in gioco, ha dichiarato Maria Zatti presidente di Donna chiama donna, in questi mesi di permanenza, la donna dovrà costruire la propria autonomia per trovare una casa definitiva attraverso il lavoro”.
Fonte: comune di Vicenza