Il provvedimento, che è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, è stato attribuito con decreto del titolare dell’Interno di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze del 19 ottobre. Il contributo anno 2018 è rivolto a quei comuni compresi nelle zone a rischio sismico 1 e 2 (individuati dall’ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri del 28 aprile 2006, n.3519) che abbiano trasmesso la relativa richiesta al Ministero dell’Interno, entro il lo scorso 15 giugno.
Visto, inoltre, che l’entità delle richieste pervenute è superiore all’ammontare delle reali risorse, il conferimento è stato effettuato in base alla graduatoria risultante dall’applicazione dei criteri di priorità previsti dall’articolo 41-bis del decreto legge 24 aprile 2017, n.50 (Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo, convertito dalla legge 21 giugno 2017, n.96), nella versione modificata dai successivi interventi normativi.
L’ordine di priorità riguarda la progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici costruiti con calcestruzzo prima del 1971 o in muratura portante. In tal caso il finanziamento comprenderà anche le spese di verifica della vulnerabilità sismica, da effettuare contestualmente alla progettazione; la pianificazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici sulla base di verifica della vulnerabilità sismica già effettuata; la progettazione per gli interventi di messa in sicurezza dei luoghi dal dissesto idrogeologico.
Le risorse assegnate con il decreto interministeriale rientrano nel pacchetto di contributi erariali per il triennio 2017/2019, previsto dalla stessa norma di legge in favore dei comuni delle zone a rischio sismico 1 e 2.
I contributi, soggetti a rendicontazione, riguardano le spese di progettazione, definitiva ed esecutiva, relativa agli interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico di immobili pubblici e di messa in sicurezza del territorio in relazione al dissesto idrogeologico.
Il Fondo ha avuto una dotazione iniziale di 40 milioni di euro, con l’obiettivo di incentivare nuove costruzioni e il miglioramento antisismico degli edifici pubblici nei comuni a rischio sismico 1.
In seguito la dotazione del Fondo è stata incrementata a 60 milioni di euro per coprire anche le zone a rischio sismico 2 e gli interventi per la prevenzione dal rischio idrogeologico.
Lo scorso anno, poi, è stata prevista un’erogazione crescente: 5 milioni di euro da destinare alla progettazione definitiva ed esecutiva relativa ad interventi di opere pubbliche, nei comuni nelle zone a rischio sismico 1; 25 milioni di euro nel 2018 e 30 milioni di euro nel 2019 per la progettazione antisismica nelle zone sismiche 1 e 2 insieme ad interventi di messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico.