Il sistema vede come primi destinatari delle somme provenienti da frodi informatiche e campagne di phishing, i “muli”, ovvero coloro che offrono la propria identità per l’apertura di conti correnti e/o carte di credito, sulle quali vengono poi accreditate le somme frodate ad ignari cittadini con varie tecniche fraudolente.
Sotto il coordinamento di Europol ed Eurojust e con il supporto della Federazione bancaria europea (Ebf), sono state eseguite moltissime operazioni di polizia giudiziaria nei confronti di gruppi criminali che avevano colpito singoli cittadini, piccole e medie imprese, nonchè importanti gruppi bancari e d’intermediazione finanziaria.
La seconda fase dell’Operazione “European Money Mules Action” (Emma 3) così è stata chiamata in gergo, è iniziata ieri e proseguirà fino a domani 1° dicembre, per sensibilizzare l’opinione pubblica e i singoli cittadini sul fatto che chi favorisce il riciclaggio dei proventi di attività illecite come le frodi on-line o il phishing, commette a sua volta reati molto gravi che sono puniti severamente.
Fino ad ora sono state individuate più di 1.719 transazioni bancarie fraudolente per un totale di 31 milioni di euro (l’Italia nel corso delle operazioni è riuscita a recuperare 40.000 euro).
Più di 766 i muli individuati, 59 organizzatori e coordinatori di muli identificati, 409 i soggetti interrogati dagli operatori ed oltre 159 arrestati. Sul territorio nazionale sono stati identificati 37 money mules di cui 32 fermati e 5 denunciati.