Dare la possibilità ai cittadini di fruire di spazi verdi come risorsa ricreativa, inclusiva e turistica. È con questo scopo che la Regione Emilia Romagna mette a disposizione 5,5 milioni di euro per valorizzare boschi e foreste, la cui superficie è cresciuta del 20% negli ultimi trent’anni fino a coprire 611.000 ettari, quasi un terzo dell’intero territorio regionale. Il bando, chiuso in questi giorni, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, vede 50 progetti ammessi a contributo su un totale di 88 domande complessivamente presentate; 29 i Consorzi forestali ed Enti pubblici (Comuni, Unioni di Comuni, Parchi, Enti di gestione per i parchi e la biodiversità) che beneficeranno di finanziamenti compresi tra i 50 e i 150.000 euro, a totale copertura dei costi. Gli interventi riguarderanno circa 800 ettari di bosco e 110 chilometri di percorsi escursionistici con relative strutture di accoglienza, sosta e informazione. Percorsi e sentieri attrezzati, interventi per la valorizzazione della biodiversità, la tutela delle specie autoctone e la conservazione degli ambienti naturali in cui vive la fauna protetta. E ancora: realizzazione di punti informativi per migliorare l’accoglienza turistica e la promozione ambientale, riqualificazione di rifugi pubblici storici, recupero di elementi tipici del paesaggio dell’Appennino tra i quali fontanili, pozze per animali e siti di rifugio per la fauna autoctona. “Proteggere e valorizzare i boschi, rendendoli più fruibili e accessibili, è uno degli obiettivi al centro del Piano regionale per la Forestazione che stanzia 80 milioni di euro fino al 2020”, ha detto l’assessore regionale alle Politiche ambientali e della montagna Paola Gazzolo. “Proprio il bosco rappresenta una risorsa per tutta la comunità e per lo sviluppo sostenibile, un elemento su cui puntare contro lo spopolamento dell’Appennino e per accrescerne la capacità di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, con azioni capaci di incentivare la presenza delle specie animali e vegetali autoctone e migliorarne l’efficienza ecologica complessiva”.