Il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, invita i primi cittadini ad aderire all’iniziativa del sindaco Biondi per ricordare le 309 vittime del terremoto dell’Aquila nella notte dell’undicesimo anniversario.
“Caro sindaco, ti chiedo di partecipare all’omaggio per le 309 vittime del terremoto dell’Aquila che il sindaco Biondi ha pensato con le associazioni dei familiari, accendendo una luce, quella del cellulare o una candela, sul balcone o alla finestra nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile. E di lasciare una traccia di questo omaggio con una foto o un video”.
“Un piccolo gesto – prosegue Decaro – che Biondi ci chiede di condividere con la sua comunità, quella aquilana, ferita dal terremoto, rappresentando tutta la comunità italiana, ferita oggi dall’emergenza sanitaria.
Io mi unirò volentieri a questo omaggio augurandomi che possa essere un piccolo conforto per gli aquilani e anche per tutte quelle famiglie che oggi vivono lo strazio della perdita che si consuma in una drammatica solitudine”.
“Questo 6 aprile – spiega Biondi – è città e territorio uniti, un ricongiungimento ideale. Per questo ringrazio il presidente dell’Anci Decaro per aver raccolto il nostro invito a tenere una luce accesa in tutte le case in ricordo di quella tragedia, che ci accomuna come quella di oggi: il corpo aquilano è il corpo dell’intera nazione”.
Secondo l’ex sindaco Massimo Cialente, dieci anni tra le macerie e la ricostruzione, “la vita ci ha tolto la seconda Pasqua in 11 anni: per noi aquilani è un’altra botta forte alla psiche, ma paradossalmente ci siamo già passati, noi sappiamo cosa voglia dire restare chiusi nelle tende o negli alberghi per giorni in solitudine o in silenzio. L’unica cosa vera è che con questo isolamento ci verrà più difficile elaborare un lutto collettivo”.
“Ora, come allora – è la riflessione di un altro ‘reduce’ del sisma, l’ex presidente dell’Ordine degli avvocati dell’Aquila, Carlo Peretti – avverti il sentimento contrastante sulla integrità del futuro per noi, per i nostri figli. Uno strappo profondo che si riapre, lacerato, alla vista di tanta sofferenza. Ora, come allora, il coraggio e lo spirito che ci reggono nonostante il pianto”.
Il cardinale dell’Aquila, Giuseppe Petrocchi, nel sottolineare che “l’allerta da coronavirus non riuscirà ad ammutolire la memoria del rovinoso sisma del 2009” affida un pensiero a quanti stanno soffrendo per la pandemia: “la città affiderà la sua voce ai 309 rintocchi di campana che, nella notte, ricorderanno le vittime del terremoto. Questi suoni, mesti e solenni, intendono abbracciare con la loro eco anche il dolore di tutte le famiglie che hanno perso i loro cari, spesso in circostanze strazianti, a causa del micidiale contagio”.
Mattarella ricordo tragedia in cuore Italia – “Il ricordo della notte del 6 aprile di undici anni or sono è impresso con caratteri indelebili nelle menti e nei cuori dei cittadini de L’Aquila e di tutti gli italiani”. Così in una lettera inviata al Comune dell’Aquila il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e letta dal sindaco, Pierluigi Biondi, nella breve commemorazione in occasione dell’undicesimo anniversario del sisma. “Un terribile terremoto portò morte e devastazioni, gettò numerose famiglie nella sofferenza e talvolta nella disperazione, rese inaccessibili abitazioni, edifici, strade, costringendo a un percorso fortemente impegnativo, prima di sopravvivenza, poi di ricostruzione”, ha scritto il capo dello Stato. “La ricorrenza di quest’anno si celebra in un contesto eccezionale, determinato da una pericolosa pandemia che siamo chiamati a fronteggiare con tutta la capacità, la responsabilità, la solidarietà di cui siamo capaci. Un’emergenza nazionale e globale si è sovrapposta a quell’itinerario di ricostruzione che gli aquilani stanno percorrendo, che ha già prodotto risultati importanti ma che richiede ancora dedizione, tenacia e lavoro”.
Fonte: ANCI