Tra quelli siciliani il comune che fa eccezione è Licodia Eubea (Catania) con il 69,6% di raccolta differenziata, unico in tutta la regione, mentre Capizi, Gualtieri Sicaminò, Mazzara Sant’Andrea, Merì, Manforte San Giorgio, Motta d’Affermo, San Piero Patti, Santa Lucia del Mela, Saponara e Valdina (nel messinese) sono addirittura a quota zero. Dati questi che emergono dall’ordinanza sui rifiuti firmata il 7 giugno dal presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, dopo il via libera del Ministero per l’Ambiente che ha utilizzato la proroga di sei mesi delle discariche in regola.
Dati negativi anche a Palermo che si attesta all’8,3% di raccolta differenziata, Trapani al il 21,2%; Ragusa al 17,2%; Agrigento 14,4%; Catania al 9,3%; Caltanissetta all’8%;Messina ed Enna entrambe al 7,6% di differenziata; Siracusa al 4,7%.
Il disegno di legge per riconfigurare la struttura della governance del sistema dei rifiuti in Sicilia dovrà essere presentato entro il 15 giugno. A disporlo è l’ordinanza firmata tre giorni fa dal presidente della Regione, Crocetta, proprio dopo il via libera al testo da parte del Ministero dell’Ambiente.
La riforma dovrà prevedere una considerevole riduzione degli ambiti territoriali, stabilendo altresì aree di affidamento di dimensione ultraprovinciale. L’obiettivo è volto a garantire le “opportune economie di scala nella gestione dei rifiuti nonché realizzare forme di mobilità di personale del settore, che pur tenendo conto dell’esigenza di mantenere significativi livelli occupazionali, garantiscano adeguatamente l’economia e l’efficienza delle gestioni del servizio e della relativa attività amministrativa – si legge nel decreto”.