Lo studio si basa sui casi degli utenti dei centri di ascolto Caritas e di quelli degli sportelli Sicet nelle principali aree metropolitane del Paese. Ed è sui risultati di questa ricerca che gli enti coinvolti hanno presentato le proposte rivolte alle amministrazioni pubbliche, alle realtà produttive, al terzo settore, alla comunità civile ed ecclesiale nel suo complesso. L’urgenza di risposte al problema casa è infatti altissima. Alla mancanza di risorse per l’edilizia residenziale pubblica si sommano gli inevitabili effetti della crisi. E se nel 2006 gli utenti Caritas in disagio abitativo erano l’11,6%, oggi sono il 27%, (un aumento del 133%). Non solo: i due terzi di coloro che sono toccati dal problema (il 68,7%) ha grandi difficoltà nel pagare l’affitto, il mutuo, o anche semplicemente le spese condominiali. E’, insomma, un vero allarme sociale quello che emerge dal Report 2015 sul problema casa, presentato da don Francesco Soddu e dal segretario Cisl, Annamaria Furlan, alla presenza del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio.
Il titolare del Mit ha sottolineato come questo debba essere l’anno: “della svolta per il patrimonio edilizio residenziale pubblico. La soluzione è offrire più alloggi, recuperare quelli vuoti – ha detto. Abbiamo stanziato in finanziaria diverse centinaia di milioni per le Regioni per il recupero di oltre 15.000 alloggi vuoti di patrimonio pubblico e contiamo di farlo in 18-24 mesi”. Per il 2016, almeno 7.000 alloggi, ma secondo Delrio l’obiettivo è quello di “non avere nessuna casa sfitta nel patrimonio residenziale pubblico nell’arco di 5 anni”.