Ormai è risaputo che usare una vettura pubblica anziché la propria, è da preferire.
Nella della Provincia autonoma di Trento, la rivoluzione della mobilità è già a buon punto. Il risparmio economico, la salvaguardia dell’ambiente, la diminuzione dei parcheggi necessari sono alcuni dei pilastri del car sharing/car pooling attivato per i dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Le nuove auto, circa un’ottantina, sono tutte di ultima generazione, a basso impatto ambientale. Molte sono ibride e alcune totalmente elettriche. Costano all’amministrazione poco più di 15 cent/km a fronte dei 50 rimborsati ai dipendenti che usavano le vetture private per motivi di lavoro. Ogni veicolo percorre 15mila chilometri l’anno, a fronte dei circa 5mila della precedente gestione.
A disposizione dei dipendenti ci sono berline e station wagon, furgoni e suv. Su tutte è installata una black-box, che permette non soltanto di localizzare il mezzo, ma anche di monitorarne l’uso, le modalità di guida e le eventuali infrazioni al codice stradale. Per compiere questo passo è stato necessario dismettere il vecchio parco auto di proprietà dell’amministrazione e acquisirne uno nuovo (in leasing, ritenuto più conveniente) ma soprattutto è stato essenziale cambiare mentalità, per dire addio all’auto propria in favore di quella dell’amministrazione da condividere con i colleghi.
Un cambiamento notevole ma che – racconta chi segue il progetto da vicino – sta facendo breccia. Certo – ammettono i dirigenti del settore – ancora c’è da compiere una lunga strada e il parco deve essere ampliato: il rapporto tra il vecchio e il nuovo è di circa 1 unità a 3.
Per adesso sono coinvolti solamente i mezzi con targa civile, ma il prossimo passaggio è quello di rinnovare, con le medesime modalità, il parco auto con targhe speciali (protezione civile, polizia urbana) fino ad arrivare ai grandi mezzi, come escavatori e camion.