Il progetto europeo Inno-WEEE, nasce per rendere più efficiente la filiera dei Raee con l’applicazione di modelli di economia circolare. Tre le città in cui sarà sperimentato il piano su scala reale: Trento, Cava de’ Tirreni e Bath (Regno Unito). Nel 2017 il cosiddetto tasso di ritorno dei Raee (cioè il rapporto tra quantità di rifiuti raccolti e quantità di apparecchiature vendute) è stato pari al 36%, ben lontano dagli obiettivi fissati dall’Ue. Occorre perciò oggi individuare sistemi innovativi per la tracciabilità e l’incremento della raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici nelle aree urbane, sviluppando metodi per il prolungamento del ciclo di vita dei prodotti riutilizzabili, all’insegna dei principi dell’economia circolare. Questo insomma il cuore del progetto europeo Inno-WEEE, che vedrà in prima linea Trento, Cava de’ Tirreni, nel salernitano, e Bath (Regno Unito).
Oltre alle tre Amministrazioni locali, e all’Enea prenderanno parte all’iniziativa la Fondazione Bruno Kessler e le aziende Ecodom, Metellia Servizi e Dedagroup (coordinatore), in Italia, e l’azienda Better Points, nel Regno Unito. L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico svilupperà e metterà a disposizione dei cittadini di Cava de’ Tirreni un sistema di contenitori innovativi e una piattaforma di dati utili anche per la tracciabilità dei rifiuti. Del programma farà parte anche l’aspetto relativo al supporto tecnico-scientifico da dare alla Pubblica amministrazione sui temi dell’impatto ambientale della filiera dei rifiuti, lo sviluppo e il trasferimento di metodologie, nonchè attività di formazione e informazione in tempo reale rivolte all’utenza, con la possibilità di contribuire alle diverse strategie del settore.
Dopo una prima parte del progetto dedicata allo studio dell’attuale configurazione della raccolta di piccoli elettrodomestici da cittadini, scuole e uffici, saranno avviati meccanismi innovativi per incentivare all’incremento della filiera per il riutilizzo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche ancora funzionanti. L’Enea inoltre attiverà percorsi di sperimentazione sul campo per la raccolta, la tracciabilità e l’allungamento di vita delle apparecchiature, anche attraverso lo studio di sistemi di premialità.
“Il tema dell’efficienza della filiera dei Raee rappresenta in Italia e in Europa una sfida complessa in quanto i cittadini tendono a tenere in casa i Raee o a smaltirli in maniera impropria, con ripercussioni negative su tutta la filiera dei rifiuti” ha detto Marco Tammaro del Laboratorio Tecnologie per il Riuso, Riciclo, Recupero e la Valorizzazione di Rifiuti e Materiali dell’Enea. “Le ultime statistiche ci dicono che in Italia ogni anno si recuperano solo 4 chilogrammi di Raee per abitante a fronte di una produzione media annua procapite di circa 13 chilogrammi. Per aumentarne la raccolta metteremo a disposizione degli Enti locali i migliori modelli di economia circolare sviluppati dopo anni di attività anche partecipando a progetti internazionali”, ha concluso Tammaro.