Il provvedimento che istituisce la figura del Gender City Manager, illustrato dall’assessore con delega alle Pari Opportunità, Marco Giusta, riprende lo spirito della mozione approvata nel 2017 dal Consiglio Comunale e prevede di portare, all’interno dell’azione amministrativa, una visione di genere che caratterizzi tutte le politiche. Questo consentirà all’Amministrazione di accogliere, riconoscere, e soddisfare le esigenze che scaturiscono dalle differenze di genere, evitando un approccio, solo all’apparenza neutro ma in realtà discriminatorio, di negazione delle differenze.
La funzione del Gender City Manager, indicata nel regolamento, “si incardina negli uffici competenti, portando all’interno dell’azione amministrativa una prospettiva di genere che potrà essere coperta da persona fisica, enti, organismi con specifica e comprovata competenza”.
All’interno della funzione Gender City Manager devono essere svolte attività di monitoraggio delle politiche della Città, di affiancamento e supporto dell’attività degli uffici del Servizio Pari Opportunità e dei servizi dell’Amministrazione in generale, contribuendo a sviluppare una prospettiva attenta alle questioni di genere.
Più nel dettaglio, la funzione Gender City Manager dovrà prevedere, tra le principali attività, la collaborazione nella predisposizione e implementazione delle linee guida della Città per l’uguaglianza e l’equità di genere, la collaborazione alle fasi di progettazione delle attività che l’Amministrazione presenta a bandi di co-finanziamento, la partecipazione al tavolo su politiche di genere, la facilitazione, la promozione della collaborazione tra gli organismi di parità (ad esempio CUG) dell’Amministrazione.
Secondo la consigliera Eleonora Artesio (La Sinistra) l’istituzione del Gender City Manager è un’acquisizione culturale ma è anche interesse della pubblica amministrazione, ha sostenuto che sarebbe stata opportuna una formazione specifica per il personale e che è ingeneroso prevedere un incarico a titolo gratuito. Per Cinzia Carlevaris (M5S) con questa delibera Torino può aprire una strada ad altre città mentre secondo Viviana Ferrero (M5S) il riconoscimento del femminile rappresenta un valore aggiunto ad un punto di vista sempre orientato al maschile che ha evidenziato limiti. Maria Grazia Grippo (PD) ha sottolineato come l’approccio al provvedimento da parte della Giunta non risponda alla volontà espressa dal Consiglio mentre Damiano Carretto ( M4Ottobre), pur valutando positivamente l’intenzione dell’Amministrazione ha espresso dubbi sull’efficacia dello strumento.