Pur condividendo gli obiettivi legati all’attuazione dell’Anncsu, banca dati di riferimento per la PA su strade e numeri civici, l’ANCI aveva richiesto qualche giorno fa all’Istituto Nazionale di Statistica e all’Agenzia delle Entrate di concertare le modalità attuative, così come previsto dalla norma. Occorre, secondo l’Associazione, che l’infrastruttura centrale, l’Anncsu appunto, nasca in raccordo con le realtà territoriali e secondo una progettazione finalizzata il più possibile a tenere insieme le realizzazioni comunali in un’unica piattaforma nazionale e condivisa.
La questione prende le mosse da una circolare con la quale, lo scorso 10 ottobre, l’ISTAT ha richiesto ai Comuni di procedere con la bonifica dei numeri civici secondo regole in contrasto con le diffuse attribuzioni storiche di civici con esponente alfanumerico.
L’adeguamento dei Comuni al nuovo Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (Anncsu), dunque, senza alcune correzioni, risulta difficoltoso. E Istat e Agenzia delle Entrate hanno raccolto le segnalazioni arrivate dall’Associazione dei Comuni. Le criticità segnalate saranno discusse a partire dal prossimo Gennaio. E intanto la scadenza del 31 dicembre per l’adeguamento da parte dei Comuni viene così resa flessibile alla luce dei successivi chiarimenti necessari.
Il presidente dell’Istat Giorgio Alleva e il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi hanno infatti prontamente risposto alla richiesta del presidente dell’ANCI Antonio Decaro di assicurare condizioni di avvio dell’Anncsu sostenibili per i Comuni.
L’Anncsu altro non è che l'”Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane”, istituito nel 2012 per rispondere all’esigenza di creare un database unico, informatizzato e con dati omogenei, gestito da Agenzia delle Entrate e Istat, che lo dovrà utilizzare come unico archivio toponomastico di riferimento per il censimento permanente e la produzione di statistiche territoriali.