In media le grandi città italiane riscuotono circa 264 euro a cittadino grazie alle imposte sulla casa. In cima alla classifica Milano (con oltre 400 euro pro capite), Firenze e Roma. Fra quelle con le entrate più basse Palermo, Catania e Messina, tutte con meno di 200 euro pro capite.
Fra Tasi e Imu (e ancora prima Ici), le tasse sulla casa sono state spesso oggetto di forte dibattito politico. Tra promesse elettorali e punti programmatici, in un modo o nell’altro tutti gli esecutivi che hanno guidato il paese nell’ultimo periodo hanno toccato l’argomento.
Ma quanto incassano i comuni italiani dalle imposte sul mattone? Grazie a Openbilanci scopriamo che in media, per le 15 città più popolose del paese, parliamo di poco più di 264 euro a cittadino. Questi numeri includono tutte le imposte versate sull’abitazione principale e su tipologie di immobili diverse come fabbricati, seconde case o altri immobili ad uso commerciale, artigianale ed industriale. L’aliquota dipende in parte dalla legislazione nazionale che fissa la percentuale minima, in parte dal consiglio comunale che stabilisce di anno in anno eventuali maggiorazioni o esenzioni per i propri cittadini.
La classifica 2013 (bilanci consuntivi) vede sul podio con gli incassi maggiori, Roma (oltre 320 euro a cittadino), Firenze (345 euro) e infine Milano. Il capoluogo lombardo nell’ultimo anno di rilevazione superava i 400 euro pro capite, con le tasse sulla casa che hanno portato alle casse comunali quasi 570 milioni di euro.
In fondo alla classifica, fra i 15 comuni presi in considerazione, troviamo tre città siciliane: Palermo (172 euro), Catania (155 euro) e Messina (116 euro). Proprio quest’ultima, a consuntivo 2013, registrava entrate per meno di 29 milioni di euro.