Si lavora sulla soglia di fatturato minimo che le società partecipate da Comuni, Regioni e Stato dovranno raggiungere per poter rimanere in vita, sulla possibilità di allargare il campo di azione delle ex municipalizzate (partecipando a gare d’appalto anche fuori dal territorio comunale o regionale) e sulle incompatibilità dei vertici delle spa pubbliche e, in particolare, a quelle prevista dalla legge Severino.
La soglia di fatturato sotto cui eliminare la partecipata pubblica si potrebbe abbassare a 500 mila euro, come richiesto da Regioni e Comuni, ma solo per il primo taglio, per la revisione straordinaria, che parte subito, a fine giugno, dopo di che, a regime, l’asticella tornerebbe a un milione di euro, come previsto nella versione ordinaria del decreto Madia. Sarebbe questa l’ipotesi che si fa strada per raggiungere l’intesa tra enti territoriali e governo sul decreto bis, correttivo del provvedimento già in vigore.
Nel dettaglio, per quanto riguarda questo tema, le ipotesi sul tavolo sono due. Le Regioni propongono da tempo di dimezzare la soglia minima di fatturato delle partecipate (e dunque passare dall’attuale milione a 500 mila euro in tre anni). La seconda proposta, come anticipato nei giorni scorsi, è di spostare avanti di tre anni il calcolo con la soglia più alta. Una soluzione “ponte” su cui il Governo non ha dato al momento nessun via libera.
Martedì ci sarà un incontro per sciogliere le riserve e giovedì l’intesa dovrebbe essere formalizzata in una Conferenza unificata straordinaria.
Intanto arrivano le prime risorse, 279 milioni, per le assunzioni straordinarie nella pubblica amministrazione. Si tratta in tutto di 119 milioni per quest’anno e 153 milioni a decorrere dal 2018. Una fetta andrà di sicuro e subito ai 348 magistrati che hanno superato il concorso (la graduatoria si è chiusa il 5 dicembre scorso).
L’altra questione all’ordine del giorno è legata alle gare d’appalto a cui possono partecipare le ex municipalizzate. Comuni e Regioni chiedono di allargare lo spazio territoriale per poter partecipare agli appalti, ovvero di permettere alle spa pubbliche di presentarsi ai bandi (ad esempio per ottenere l’apparto sui servizi di parcheggio, la distribuzione di energia e gas o per il rifacimento di strade) anche fuori regione o del territorio comunale. Quindi veri e propri appalti extra territoriali.
L’ultimo punto riguarda il tema delle incompatibilità. Gli enti territoriali chiedono al Governo di intervenire sui limiti posti dalla legge Severino in materia di partecipate. Su questo punto però è in corso un’istruttoria per cercare di capire se è possibile intervenire nell’ambito della delega Madia del 2015.