La società MM, partecipata del comune di Milano che si occupa, tra le altre cose, di edilizia popolare, ha realizzato un progetto dal valore di 110 milioni di euro per riqualificare alcune abitazioni popolari della città usufruendo del Superbonus 110%.
Il piano è stato annunciato da Gabriele Rabaiotti, assessore alle politiche abitative, il pomeriggio del 6 aprile, nel corso della riunione consiliare online del Comune sul bilancio della Direzione Casa: “MM ha già fatto una manifestazione d’interesse senza impegno. Alcune realtà si sono abilitate come soggetti proponenti per gestire il 110 e a breve verranno riconvocate e gli si chiederà di partecipare a una gara di progettazione per il successivo appalto”. In quanto operato da una partecipata lo stanziamento non sarà visibile nel bilancio di Palazzo Marino se non per la sola cifra che riguarda i 4 milioni per la progettazione degli interventi, che saranno poi a carico della società che si occuperà dei lavori, e per i 20 milioni che saranno investiti nei condomini “misti”, in cui ci sono sia appartamenti di proprietà comunale, sia di proprietà privata.
Proprio i condomini misti destano alcuni dubbi all’interno del piano. Secondo un recente chiarimento dell’Agenzia delle Entrate, il comune non si potrebbe considerare un soggetto titolato a usufruire del Superbonus, e di conseguenza nei condomini misti non potrebbe recuperare i soldi del bonus né attraverso lo sconto in fattura né mediante il credito d’imposta. Per sopperire a questo inconveniente il Comune potrebbe far subentrare MM nella richiesta del Superbonus per i condomini misti, in quanto la stessa Agenzia delle Entrate ha chiarito che la partecipata pubblica è titolata alla richiesta dell’incentivo. Inoltre, nei condomini misti in cui il Comune di Milano non ha la maggioranza dei millesimi la realizzazione degli interventi di ristrutturazione, dipenderà dalle singole assemblee condominiali. Ma, come ha spiegato lo stesso assessore Rabaiotti, gli interventi sono condivisibili dai più in quanto a vantaggio di tutti per i risparmi che porteranno in futuro a livello energetico e per la valorizzazione che comporteranno negli immobili di proprietà pubblica.