Nella serata di ieri sul Monte Cappucciata, nei pressi di Ofena, nel territorio peligno ha preso vita un vasto incendio, all’imprevedibilità del dolo umano, purtroppo non esiste prevenzione, ma il Comune di Sulmona ha iniziato a mettere i primi paletti per evitare ulteriori incidenti legati al fuoco sul territorio comunale, infatti, il Sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, ha firmato 2 ordinanze, relative alla prevenzione degli incendi che potrebbero verificarsi in questo periodo.
La 1° Ordinanza n.51, contiene le disposizioni per prevenzione incendi e caduta alberi lungo le linee ferroviarie. Si impone a tutti i proprietari, possessori detentori a qualunque titolo comunque coobbligati dei terreni limitrofi alla sede ferroviaria nel territorio del Comune di Sulmona, ciascuno per particella catastale di propria competenza, ancorché gestiti da terzi, di verificare ed eliminare i fattori di pericolo per caduta alberi e pericolo di incendio e loro propagazione.
La norma in materia prevede che lungo i tracciati delle ferrovie è vietato far crescere piante o siepi ed erigere muriccioli di cinta, steccati o recinzioni in genere ad una distanza minore di 6 metri dalla più vicina rotaia. Inoltre, gli alberi per i quali è previsto il raggiungimento di un’altezza massima superiore a 4 metri non possono essere piantati ad una distanza dalla più vicina rotaia minore della misura dell’altezza massima raggiungibile aumentata di 2 metri, in breve per chi ha terreni adiacenti alla linea ferroviaria sulmonese sarà meglio iniziare la potatura, poiché l’effetto dell’ordinanza è immediato.
E poi c’è l’Ordinanza n. 52, per la prevenzione degli incendi boschivi, che vieta fino al 30 settembre l’accensione di fuochi con qualsiasi finalità, l’uso di apparecchiature a fiamma libera o elettriche che producano faville e l’esercizio di attività pirotecniche e l’accensione di fuochi d’artificio (salvo deroghe per manifestazioni civili o religiose). Vietato, inoltre, gettare fiammiferi, sigari e sigarette in prossimità o in presenza di materiale vegetale, un divieto che dovrebbe venire prima del senso civico di ognuno e, in un secondo momento, da un diktat (se così si può chiamare) dall’alto; proibita la sosta (come il parcheggio) di autovetture a contatto con l’erba secca.