La costruzione di un’Italia più sostenibile si conferma processo complesso, segnato da luci e ombre, che viaggia con diverse velocità generando sul corpo socio-economico del Paese un impatto a macchia di leopardo. Lo dicono i dati contenuti nel rapporto Istat sull’applicazione in Italia dell’Agenda 2030 dell’Onu che fissa 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Più di tre italiani su 10, infatti, hanno difficoltà con il trasporto pubblico, mentre continua a crescere l’abusivismo edilizio e diminuisce la spesa pro capite per la protezione della biodiversità. In particolare, dall’analisi dell’obiettivo ”Città e comunità sostenibili” (goal 11), emerge che rimane alta, al 33,3%, la quota di persone che dichiarano di avere molta o abbastanza difficoltà nell’utilizzo dei mezzi pubblici.
L’abusivismo edilizio è in crescita negli ultimi dieci anni, ma segnala una lieve battuta di arresto negli ultimi due anni (19,4% nel 2017), marcando forti differenze territoriali. Inoltre – prosegue il report – la spesa pubblica pro capite per la protezione delle biodiversità e dei beni paesaggistici è diminuita in dieci anni di circa dieci euro pro capite, attestandosi a 50,6 euro pro capite nel 2015. Va meglio, invece, il livello di inquinamento atmosferico da particolato che è diminuito nel tempo, pur rimanendo ancora troppo alto. Nell’ultimo anno, tuttavia, anche a causa delle condizioni atmosferiche, si è registrato un nuovo innalzamento dei valori. Una buona notizia riguarda la quota di rifiuti urbani conferiti in discarica che risulta in costante diminuzione, nel 2016 è pari al 24,7%.
Cambiando argomento, il report rendo noto che il 7,1% delle donne e il 3,1% degli uomini di età compresa tra i 14 e i 65 anni ha subito almeno una molestia a sfondo sessuale nei 12 mesi precedenti l’ultima rilevazione (2015-2016). Considerando solo le tipologie di molestie sessuali rilevate sulle donne anche nell’indagine del 2008-2009, ovvero al netto delle molestie sui social network, il fenomeno risulta in diminuzione.