Con decreto del Direttore generale dell’economia montana e delle foreste, n.205016/2021, è stato approvato il IV aggiornamento dell’Elenco degli alberi Monumentali d’Italia, istituito e redatto ai sensi dell’art. 7 della L.n.10/2013 frutto di un’attività di catalogazione realizzata, in modo coordinato dal Mipaaf, dalle Regioni e Province autonome e dai Comuni, che la legge ha voluto come operatori del censimento. Gli esemplari che ne fanno parte si contraddistinguono per l’elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali), per l’importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali, per lo stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari, un patrimonio culturale di notevole interesse collettivo da tutelare e valorizzare.
I nuovi inserimenti vanno ad arricchire il patrimonio naturale e culturale che gli alberi monumentali rappresentano, tra gli altri citiamo il caso del cerro sughera di Valbrevenna (GE), specie rara in Liguria, rinvenuta ad un’altitudine di 1300 m s.l.m., al di sopra della quota rispetto all’areale di distribuzione della specie; la farnia di Policoro (MT) per il contesto vegetazionale in cui è inserita; il Bosco di Policoro, prezioso relitto di bosco planiziale per la rarità della specie in ambito regionale; la sequoia sempreverde di Biella che con 810 cm di circonferenza, risulta tra le più grandi in Itali. E ancora l’insieme omogeneo di lentisco nell’agro di Loculi (NU), un piccolo bosco di 5 ettari di estensione formato da esemplari di lentisco ultracentenari con portamento arboreo di notevoli dimensioni (fino a 8,5 m. di altezza e oltre 250 cm di circonferenza) in cui le piante sono cresciute talmente da entrare in contatto l’una con l’altra intrecciandosi e formando una macchia fitta e quasi impenetrabile.
Il secolare faggio di Monte San Giovanni in Sabina (RI) che, oltre all’elevato valore ecologico per le cavità presenti nel tronco e nelle ramificazioni della chioma che costituiscono un rifugio e un sito riproduttivo per le diverse specie di avifauna nonché rettili e mammiferi, presenta anche un notevole valore culturale legato alla tradizione della popolazione di visitarlo sul Monte Tancia dove caratterizza il paesaggio. Le roverelle del Bosco dell’Incoronata a Foggia la cui monumentalità è legata, oltre che all’età, alle dimensioni e al portamento, anche al riconosciuto valore storico, culturale e religioso connesso all’apparizione, nell’anno 1001, della Vergine venerata oggi nell’omonimo santuario. Per ulteriori informazioni l’elenco degli Alberi Monumentali d’Italia, si trova sul sito istituzionale www.politicheagricole.it, all’interno della sezione: “politiche nazionali/alberi monumentali/elenco nazionale alberi monumentali”.