Inizia con un lungo applauso ai sindaci dei Comuni colpiti dal sisma dell’Italia centrale la sessione alla Camera che vede, in Aula, la presenza di 600 primi cittadini italiani. “Un abbraccio ai sindaci dei Comuni colpiti”, è l’esordio della presidente Laura Boldrini che ringrazia i soccorritori e la Protezione Civile per l’intervento realizzato in questi giorni d’emergenza.
” Noi – ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini – confermiamo il nostro impegno, non vi lasceremo soli e faremo di tutto per tenere viva l’attenzione generale. L’Italia ha di fronte a se scelte impegnative e di lungo periodo. Al primo posto tra le priorità c’è la messa in sicurezza del nostro territorio. E’ questa la vera grande opera pubblica di cui ha bisogno l’Italia. Questo appuntamento che la Presidenza della Camera ha organizzato insieme all’Anci – ha proseguito – così come quello che svolgemmo in quest’aula due anni fa, è un momento importante di confronto e di condivisione tra le istituzioni nazionali e quelle locali, attorno ai problemi che maggiormente interessano i cittadini italiani. Ed è importante che si svolga proprio nei giorni in cui qui a Montecitorio sta iniziando l’esame della nuova legge di bilancio, per verificare la possibilità che le proposte che i Sindaci avanzeranno nei loro interventi possano trovare già una risposta in quella sede. Mi permetto di invitare le sindache e i sindaci a valorizzare le donne che hanno contribuito alla vita politica e sociale dei territori. Ce ne sono e sono tante. E’ giusto che venga loro riconosciuto quanto hanno fatto”. Ha aggiunto la presidente della Camera, Laura Boldrini, durante l’incontro con i sindaci italiani nell’aula di Montecitorio. “La effettiva parità dei diritti, nel mondo del lavoro e nella politica, fa crescere tutta la società, è dimostrato che nei Paesi in cui più donne lavorano, cresce la produzione, migliora la vita civile e non si conosce crisi demografica”, ha concluso Boldrini.
“Ho la sensazione che qualcuno ci stia abbandonando, e se fosse così sarebbe grave perché noi non vogliamo essere solo un borgo da cartolina. Io la fascia da sindaco la rimetterò soltanto quando avrò la certezza che non sarò abbandonato”. Lo ha detto nell’Aula della Camera il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che è intervenuto senza indossare la fascia tricolore da sindaco. “Ma sono sicuro che nessuno abbandonerà nessuno – ha aggiunto – perché dimostreremo che non siamo bravi solo in 10 giorni ma in 365”. Parlano con la fascia tricolore, rigorosamente, i Sindaci. Ma c’è anche chi, come il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, la sua fascia l’ha persa nel terremoto del 24 agosto. Lo racconta lui stesso, commosso,. “Nel terremoto ho perso anche quella”, spiega il primo cittadino raccontando che quella che indossa oggi gliel’ha prestata un suo collega. Pirozzi quindi sottolinea: “tornerò ad indossare la fascia con lo stemma di Amatrice, quando avrò la certezza che nessuno ci abbandona”
“Avevamo già grossi problemi con la scossa del 24 agosto – ha detto il sindaco di Acquasanta (Ascoli Piceno) Sante Stangoni – ora abbiamo molti sfollati, con circa 700 persone al mare; a questo punto dobbiamo capire quanti sono disposti a tornare nel nostro territorio per cercare di mantenere il tessuto sociale del territorio, visto che è già stato colpito nel recente pasasto da un forte spopolamento. Ora siamo tutti impegnati nel quotidiano, ma in termini generali – ha aggiunto il sindaco marchigiano – bisogna capire se ha senso o meno ricostruire, in questo ambito il primo decreto ci ha dato un a mano, ora vedremo cosa conterrà il secondo. L’importante – ha concluso – è accelerare sugli iter burocratici”.
“Al di là degli schieramenti politici in cui ognuno di noi sta militando bisogna riconoscere che le istituzioni stanno funzionando”. Il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, parlando in Aula alla Camera, ha spiegato che si “devono mettere in piedi due fondamentali pilastri che sono la scuola e il lavoro. Abbiamo bisogno di fare presto, abbiamo bisogno di mettere mano a strumenti che possano dare risposte reali. Dobbiamo far sìche la burocrazia non distrugga ciò che il terremoto non è riuscito a mettere a terra. Noi chiediamo a gran voce: fateci fare”.
“Bisogna approvare misure dedicate alla specificità dei piccoli centri di montagna. Chi svolge attività commerciali sull’Appennino garantisce un presidio contro lo spopolamento dei territori. Per questo ci vogliono incentivi mirati, non chiediamo assistenza ma aiuto che ci consenta di salvaguardare l’esistenza stessa di questi borghi”. A chiederle è stato Giuseppe D’Alonzo, sindaco di Crognaleto, comune del teramano colpito dal sisma, nel suo intervento.
D’Alonzo ha rappresentato le esigenze dei centri abruzzesi colpiti dal sisma. “Sono diverse da quelle delle altre Regioni, ma ci sono. Il terremoto – ha sottolineato – anche da noi ha bussato a tutte le porte, ha scosso la paura dei cittadini, spinto gli amministratori locali a prendersi impegni e responsabilità”.
“Servono correttivi al decreto: dal sollievo dai mutui Cdp e Mef per i Comuni terremotati, il ristoro del mancato gettito Imu-Tasi e la restituzione delle rate già pagate del fondo di solidarietà comunale. Così riparte il tessuto economico delle zone colpite”. E’ la strada che il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, ha indicato nel suo intervento.
“Nell’area del sisma – ha continuato Riunaldi – ci sono molti ‘Comuni imprenditori’, soprattutto nel turismo. Penso ai tanti impianti sportivi di proprietà comunale su cui serve un aiuto immediato per sopperire al mancato incasso, alla messa in sicurezza o ricostruzione e alla garanzia un minimo di occupazione ai dipendenti che in queste strutture lavoravano”. E per il futuro la priorità per il sindaco Rinaldi “è una pianificazione di alto spessore, fatta su ambiti omogenei, che metta al centro la vocazione turistica dei nostri territori. Serve poi uno strumento capace di favorire un sistema economico integrato in grado di azzerare tutti gli errori del passato. Solo così si evita la desertificazione. Ma la risposta sia seria e immediata, per riportare la gente nelle loro montagne e per far ripartire le attività produttive di territori tanto colpiti”.
La scelta di escludere i sindaci appartenenti all’intera area politica di centrodestra (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia) dalla discussione dei problemi che riguardano i primi cittadini italiani è estremamente grave. La manifestazione di oggi alla Camera, una bella e importante iniziativa, è stata purtroppo trasformata in qualcosa di parte, senza il coinvolgimento di Forza Italia e dell’area di centrodestra nell’organizzazione e negli interventi. E non è certo stato sufficiente un invito tardivo e frettoloso avanzato dall’Anci e dalla presidenza di Montecitorio per rimediare all’evidente scivolone fatto durante l’organizzazione, evidentemente approssimativa, dell’evento”.
Così il capogruppo di FI alla Camera Renato Brunetta commenta la presenza dei sindaci italiani a Montecitorio.
“Non condividiamo quindi per nulla l’impostazione e la scelta della presidente Boldrini e dell’Anci di trasformare la manifestazione istituzionale dei sindaci, prevista a Montecitorio per tutta la giornata odierna, in un evento dal forte e inaccettabile taglio politico e ideologico. Solo per il rispetto dovuto ai sindaci dei paesi colpiti dal terremoto, che interverranno in apertura, Forza Italia sarà presente alla manifestazione con una delegazione tra il pubblico. Ci auguriamo per il futuro che tali manifestazioni siano organizzate tenendo conto, sin dall’inizio, di tutte le forze politiche presenti in Parlamento”, conclude Brunetta.