La vita nelle città diventa sempre più difficile, gravata da prescrizioni e divieti di ogni tipo, molti dei quali motivati dalla necessità di preservare l’ambiente e contrastare i mutamenti climatici. Dal 2 febbraio, ad esempio, pagherà caro anche chi getti per terra gomme da masticare, scontrini e fazzoletti di carta. Con 169 “Sì” e 32 “No” la Camera ha dato il via libera definitiva al così detto ‘Collegato ambientale’, contenente, fra l’altro, la suddetta sanzione.
Nel ddl sulla Green economy (la legge 28 dicembre 2015 n. 221, pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale il 18 gennaio 2016) con l’articolo 40 si stabilisce che ogni Comune debba provvedere a “installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo”, mentre toccherà a produttori e Ministero dell’ambiente attuare campagne di informazione per “sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono dei mozziconi”. Il comma 3 si occupa di vietare “l’abbandono di mozziconi dei prodotti da fumo sul suolo, nelle acque e negli scarichi”. Il divieto, con le modificazioni all’articolo 232-ter del decreto legislativo del 3 aprile 2006, è esteso ai rifiuti di piccolissime dimensioni, come “scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare”, che non potranno più essere abbandonati “sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi”. Il 50% dei proventi sarà versato all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnato a un apposito fondo, istituito presso lo stato di previsione del ministero dell’Ambiente. Chiunque violi il divieto di cui all’articolo 232-ter e’ punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro trenta a euro centocinquanta. Se l’abbandono riguarda i rifiuti di prodotti da fumo di cui all’articolo 232-bis, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio.
Uno studio dell’ENEA sostiene che accendere una sigaretta significa immettere in ambiente più di 4000 sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e cancerogena. Una parte di queste sostanze chimiche resta nel filtro e va a contaminare quella parte di sigaretta non fumata che comunemente chiamiamo cicca o mozzicone. Nelle cicche, quindi, è possibile trovare moltissimi inquinanti: nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, e acetato di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro.