Le nuove disposizioni ministeriali sulle manifestazioni all’aperto non trovano tutti d’accordo. E il Veneto ipotizza problemi per Comuni, pro loco e associazioni di volontariato. “Il rischio concreto è quello di perdere il patrimonio di manifestazioni storico culturali di cui il Veneto è ricco. Un patrimonio che rappresenta la nostra storia, le nostre tradizioni, le nostre radici, i nostri prodotti”. Lo ha messo in evidenza l’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, intervenendo ieri al seminario sulla gestione dell’esodo nelle manifestazioni all’aperto, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Padova presso l’Università.
“Mi rendo ben conto che le esigenze in termini di sicurezza sono aumentate – ha detto Bottacin – e non vi è alcun dubbio che la sicurezza vada sempre garantita, sia in termini di safety che in termini di security, anche alla luce degli eventi terroristici che hanno colpito l’Europa negli ultimi anni. Ma è altrettanto vero che non si può usare un cannone per sparare a una mosca. Le circolari ministeriali e le linee guida associate, oltre ad essere, in alcuni punti, palesemente errate dal punto di vista tecnico, molto spesso impongono misure spropositate a cui le nostre associazioni e i nostri comuni non sono in grado di adempiere. Occupandomi di sicurezza anche dal punto di vista professionale – ha concluso l’assessore – ritengo che debba esserci sempre proporzione tra il margine di rischio e le misure di contrasto. Altrimenti significa che stiamo sbagliando qualcosa. Sembra quasi che queste linee guida siano state predisposte all’interno dei ministeri in fretta e furia, magari su spinta emotiva conseguente a qualche evento, senza considerare effettivamente la ricaduta concreta. Mi auguro che siano presto riviste, mettendo in equilibrio l’esigenza di sicurezza con gli adempimenti”.