Quarantadue progetti da realizzare tra il 2018 e il 2020, di cui sette già a lavori iniziati, con un importo finanziato di circa 326 milioni di euro. E’ stato presentato ieri, a Palermo, nel corso della ‘Giornata del digitale 2019’, il piano triennale della transizione digitale 2018-2020 per la Sicilia. Il piano triennale punta a fare dell’isola l’area più digitalizzata del Mediterraneo, fornendo ai cittadini siciliani gli strumenti per interagire con la Regione e gli enti del territorio attraverso un’esperienza nativamente digitale, ‘aperta’ ed incentrata sulle esigenze dell’utente.
“La scelta strategica della Regione di puntare sul digitale – ha detto l’assessore all’Economia, Gaetano Armao – quale elemento di sviluppo per la Sicilia da i primi risultati e proietta l’Isola nella digital transformation con tutte le carte in regola. Ed a questo riguardo l’impegno del Governo regionale si muove nel senso di sostenere l’innovazione digitale collegata alle strategie regionali di specializzazione intelligente.”.
Nell’ambito del Piano Triennale 2018-2020 – informa la Regione siciliana – sono attualmente in fase di realizzazione 7 interventi progettuali (con un investimento di 20,8 milioni di Euro) tra i quali si evidenziano il progetto banda ultra larga per il notevole impatto infrastrutturale sul territorio e il progetto Open Data che garantirà ai cittadini e alle imprese il diritto all’accesso ai dati, ai documenti e ai servizi di interesse.
Il progetto per la costruzione di una rete di banda ultra larga è nato per fornire una maggiore copertura per i servizi telefonici e internet anche nelle cd “aree bianche” del territorio.
“Siamo passati – ha sottolineato Armao – da una copertura di 60 comuni a 142 comuni, più di 1 milione di unità abitative raggiunte a 30 mega per un totale di circa di 2 milioni di cittadini abilitati. Per quanto riguarda le risorse impiegate sono stati chiusi 30 cantieri, restano aperti 80 cantieri e 100 comuni in lavorazione nel 2019.”.
Nel progetto Open Data, infine, la Regione si è impegnata a pubblicare in formato aperto le basi dati di interesse nazionale, ottemperando agli obblighi di trasparenza, passando dalla 27sima posizione in Italia alla quinta in termini di dati messi a diposizione, con una percentuale di pubblicazione dei dati passata dal 10% al 46% e 40 dataset pubblicati sul progetto di cui 17 solo a maggio 2019, conclude la Regione.