Le case abusive che hanno visto rigettata la sanatoria dovevano essere demolite ma, in centinaia di casi, i Comuni hanno bloccato le demolizioni acquisendo il bene al patrimonio pubblico con la motivazione prevista di destinare il bene ad iniziative per il bene pubblico. In realtà i vecchi proprietari non sono mai usciti e, visto che occupano abusivamente un bene pubblico, nessuno gli ha chiesto di pagare un canone di locazione e, quindi, hanno beneficiato, anche, di una esenzione di fatto dalle tasse locali. Tutto questo per anni e anni ed anche per decenni.
La Procura della Corte dei Conti ha iniziato ad indagare nel Comune di Caltagirone e poi in tutta la Sicilia. Nel Palermitano sono coinvolte 75 amministrazioni su 82, e in tutte le Province risultano casi analoghi. Il Procuratore Aloiso ha scritto in una relazione, spiegando il danno erariale che intravede: “Da parte dei Comuni interessati è stato consentito l’uso gratuito dei beni di proprietà pubblica senza formulare alcuna richiesta di pagamento o contestazione nei confronti degli originari proprietari”.