Da oggi per entrare a Venezia, una delle più importati città d’arte della Penisola, si pagherà. Il Consiglio comunale ha approvato a larga maggioranza il regolamento che attiva la ‘Tassa di sbarco’, più precisamente il ‘contributo di accesso’ alla città storica, introdotto con l’ultima legge di stabilità. Si tratta, comunque, di una norma sperimentale, suscettibile di verifiche e di eventuali modifiche in fase di applicazione. Il Sindaco Luigi Brugnaro ha annunciato che da maggio partirà la prima fase, con una tariffa unica di 3 euro, quindi l’introduzione delle quattro fasce, e riscossione affidata ai vettori di trasporto; 22 in tutto le modalità di esenzione dal contributo, alcune inserite in commissione, altre con emendamenti in aula. Tra le variazioni dell’ultima ora, la Giunta ha introdotto l’esenzione dal contributo per i nativi di Venezia che abitano altrove: potranno tornare a casa senza sborsare fino a 10 euro per una visita ai congiunti. Non altrettanto sarà possibile tuttavia per i parenti di chi sia residente nel centro storico, che saranno invece sottoposti alla ‘tassa’. Saranno esenti anche i tifosi in trasferta a Venezia per assistere agli eventi sportivi e coloro che dovranno sottoporsi a terapie o visite mediche. L’esenzione, tuttavia, riguarderà esclusivamente gli appassionati in arrivo in Laguna a bordo dei mezzi pubblici appositamente istituiti per raggiungere gli impianti. L’emendamento della Giunta non riguarda invece i tifosi non organizzati, o che si rechino allo stadio o al palazzetto a piedi. Il testo aveva già introdotto l’esclusione dal pagamento della tassa per i residenti in Veneto. Il Consiglio ha inserito riduzioni del 50% per chi soggiorni in strutture ricettive all’interno del territorio regionale. Non la faranno franca, invece, gli invitati a cerimonie religiose e civili, come matrimoni, battesimi o funerali.