Il Consiglio di Stato ha imposto alle amministrazioni di riesaminare, “con più congrua e coerente motivazione”, la chiusura delle scuole “senza distinzione di aree territoriali, nè di classificazioni ai fini della diffusione del contagio, a fronte di documenti scientifici depositati dalla stessa Presidenza del Consiglio, da cui emergerebbe la non forte influenza delle attività d’istruzione in presenza ai fini della diffusione del contagio, sicchè non apparirebbe una razionale motivazione della priorità assegnata alla precauzione sanitaria a fronte della grave compressione del diritto all’istruzione, anch’esso costituzionalmente tutelato”. L’obbligo di riesame, precisa il Consiglio di Stato, non significa “sostituzione del Giudice alle scelte di governo nel periodo di pandemia”, tuttavia invita ad adottare le scelte “in modo trasparente e in coerenza con le risultanze dei dati scientifici, modificandole ovvero motivando con argomenti non contraddittori l’impatto della eventuale riapertura della istruzione in presenza sulla ulteriore diffusione del contagio”.