Save the Children lancia una petizione con tre richieste fondamentali: che le scuole siano antisismiche per tutti, a partire dalle aree a maggior rischio; che sia effettuata una verifica degli edifici per mappare i pericoli per ogni singola scuola; che siano attivati percorsi di formazione e autoprotezione obbligatori per le emergenze nelle scuole. Le firme raccolte verranno consegnate al Governo e al Parlamento.
La petizione nasce dal fatto che circa 4 milioni e mezzo di studenti italiani, soggetti all’obbligo scolastico, vivono in aree ad alta o medio-alta pericolosità sismica (il territorio totale o parziale di 76 province su 110). Ben 29 province con un altissimo numero di studenti (dai 50mila ai 500mila), estendono il loro territorio in zone ad elevata pericolosità sismica. La provincia di Roma risulta quella con più densità di alunni che frequentano la scuola dell’obbligo (450mila). Eppure in Italia ad oggi, mancano molte informazioni sullo stato degli edifici scolastici, numerose scuole non sono state sottoposte a verifica di vulnerabilità sismica e i dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica non risultano aggiornati o completi.
La denuncia di Save the Children arriva a un anno dalla forte scossa di terremoto che colpì Norcia e alla vigilia del quindicesimo anniversario del crollo della scuola di San Giuliano di Puglia in cui persero la vita 27 bambini e una insegnante. L’organizzazione sottolinea come “tali tragedie siano la conseguenza di una mancata prevenzione e di un monitoraggio assente”.
“Andare a scuola è un diritto e un obbligo ed è fondamentale che ogni bambino sia al sicuro in un luogo dove trascorre gran parte della giornata, così come è importantissimo che sappia cosa fare in caso di emergenza. La sicurezza dei bambini è un bene primario e per questo con la petizione chiediamo anche che vengano nominati dei commissari nel caso di enti inadempienti”, afferma Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children.