In Sardegna sono una ventina le società partecipate direttamente dalla Regione, secondo il primo censimento reso noto dal Centro studi dell’agenzia di comunicazione ComMar, che ha analizzato bilanci e documenti di programmazione delle regioni italiane al 30 aprile scorso. Il primo dato del rapporto a catturare l’attenzione è la scarsa corrispondenza fra numero di società detenute dalla singola regione col proprio Pil, con l’entità della popolazione o l’estensione geografica. La Sardegna, in particolare, è’al terzo posto per numero di società controllate, lo stesso dell’Emilia Romagna, dietro a Liguria (con 24) e Piemonte (con 21). Nell’elenco sardo figurano 7 partecipate, quasi tutte al 100%, in liquidazione: Bic spa, Fase Uno srl, Insar spa (con una quota del 55,39%), Progemisa spa, Saremar spa e Sarind srl, cui si aggiunge la Nuova mineraria Silius spa in concordato preventivo.
Nella precedente legislatura regionale la Giunta Pigliaru aveva deciso nel 2017 di liberarsi di oltre un terzo delle 91 partecipazioni, dirette e indirette, che la Regione aveva fino a quel momento in società di ogni tipo, alcune scatole vuote da anni, con l’obiettivo dichiarato di ridurle di oltre l’80%, per un risparmio atteso di circa 9,5 milioni di euro. L’intenzione era di disfarsi di quelle che non producevano beni e servizi strettamente necessari alle finalità istituzionali. La Regione aveva dismesso le quote che ancora deteneva in società ippiche, agricole, cantine sociali, banche di credito cooperativo, aziende turistiche, compagnie aeree e di navigazione o in società in liquidazione pluriennale, come la Sipas spa, una sorta di finanziaria agricola di cui la Regione è riuscita a disfarsi solo dopo 19 anni.
La spending review era stata sollecitata nell’autunno 2017 anche dalla Corte dei Conti in una relazione della sezione di controllo della Sardegna. Il piano della Giunta Pigliaru prevedeva di salvare solo 10 delle 25 società a partecipazione diretta e otto delle 66 partecipate da enti, agenzie o società regionali. Per sei di quelle a partecipazione diretta era stata prospettata una riduzione dei costi. Il programma avviato nel 2017, tuttavia, non è stato completato interamente. Per esempio, non risulta chiusa la liquidazione della Sarermar (inizialmente prevista entro giugno 2018), la compagnia di navigazione con cui la Regione garantiva i collegamenti con le isole minori, oggi affidati a Delcomar dopo una gara pubblica.