Il nero è il colore del lutto nella nostra società. E ha un tragico e terribile significato simbolico il gesto compiuto ieri delle consigliere regionali sarde. La giornata delle donna in Consiglio regionale è stata celebrata con un breve incontro tra le quattro consigliere regionali e il personale del palazzo. Anna Maria Busia (Cd), Daniela Forma e Rossella Pinna (Pd) e Alessandra Zedda (Fi), vestite in nero, hanno ricordato le 116 donne uccise nei primi 10 mesi del 2016 e, soprattutto, l’ultima vittima, Federica di Iglesias, ferita a morte dal marito pochi giorni fa.
In apertura dei lavori in Aula per il giuramento dei nuovi assessori, Busia ha elencato qualche numero sulla discriminazione in Italia contro le donne: “La retribuzione delle donne nel privato è il 19,6% in meno rispetto a quella degli uomini, nel pubblico è inferiore del 3,7%. Solo il 53% delle donne afferma che il proprio lavoro offre prospettive di carriera, nel Sud scende al 22%, il più basso d’Europa. Dobbiamo riflettere su questi dati”.
È stato un momento di riflessione e di condivisione tra le donne del Palazzo di Via Roma e quelle di tutto il mondo. Durante l’incontro è stato letto un documento dal titolo “L’8 marzo lotto anche io” che contiene un appello allo sciopero di ieri per “dare voce alle vittime del femminicidio, alle persone assassinate da crimini d’odio, alle donne imprigionate per le loro idee politiche, per la piena applicazione della convenzione di Istanbul contro ogni forma di violenza maschile contro le donne, per rivendicare un reddito di autodeterminazione, per uscire da relazioni violente e per resistere al ricatto della precarietà e affinché l’educazione alle differenze sia praticata dall’asilo nido all’Università”.
“Non una di meno, semmai una in più nel sociale, nella vita sportiva, nella politica e nelle istituzioni”. La consigliera regionale del Centro democratico, Anna Maria Busia, ha sintetizzato così l’iniziativa assunta ieri in Aula quando è stata l’unica delle quattro donne consigliere a poter prendere la parola per ricordare la festa dell’8 marzo poco prima del dibattito sulla nuova composizione della Giunta. Il mancato intervento delle altre tre colleghe, a cui è stato impedito di parlare, ha scatenato una vibrata protesta culminata con una improvvisata conferenza stampa che ha fatto seguito all’incontro tra le consigliere con le 50 donne dipendenti dell’Assemblea su un totale di 130 persone.
“Sarebbe stato opportuno che questa iniziativa partisse dai capigruppo e dal presidente Ganau e che si dedicasse qualche minuto a questa giornata – ha spiegato Busia – Lo abbiamo fatto noi vestendoci di nero, perché i numeri impongono il lutto”. Zedda ha ricordato l’importanza della prevenzione: “serve una cambiamento culturale di fondo, e questo può e deve passare attraverso istruzione sin dalle giovani generazioni”. Da Daniela Forma l’ennesimo appello alla commissione Riforme del Consiglio perchè modifichi la legge elettorale inserendo la doppia preferenza di genere. “In politica – ha quindi sottolineato – la sommatoria di incarichi viene vista molto di più sulle donne che non sugli uomini”. Un messaggio ai candidati alla segretaria del Pd che sono anche parlamentari? “No – ha risposto – un discorso più generale”.