Il consiglio comunale di San Donato nei giorni scorsi ha approvato un nuovo Piano per il diritto allo studio che prevede una spesa di circa un milione e 200mila euro per migliorare le condizioni dei 3.800 studenti del proprio comune.
L’investimento sarà suddiviso su cinque aree d’intervento. La prima riguarda l’offerta dei servizi che integrano l’attività didattica, come l’assistenza educativa agli alunni disabili, il pre-scuola e il prolungamento. La seconda area riguarda la promozione del diritto allo studio attraverso azioni mirate, come gli arredi degli ambienti scolastici, la fornitura gratuita dei libri di testo. La terza area punta all’innalzamento della qualità del sistema educativo, promuovendo, in particolare, percorsi di crescita “tematici”: sportivi, di orientamento e di cittadinanza responsabile. La quarta sezione del Piano raggruppa le iniziative promosse dall’amministrazione per sostenere i progetti gestiti direttamente dalle scuole. Il quinto ambito del documento è invece focalizzato sulla formazione professionale e sulla mediazione tra il mondo della scuola e quello del lavoro.
“Il nuovo piano rappresenta una tappa del percorso che abbiamo costruito e portato avanti in questi anni – spiega l’assessore all’Istruzione, Chiara Papetti -, perseguendo gli obiettivi che ci eravamo posti per il sostegno all’offerta formativa in città: rendicontazione e trasparenza, co-progettazione, garanzia e ampliamento dei servizi”. Rispetto all’investimento dell’anno scorso, nel 2017 alle scuole arriveranno 30mila euro in più.
“In materia di istruzione – aggiunge il sindaco Andrea Checchi – è stato fatto molto e molto c’è ancora da fare, perché il mondo della scuola è un settore in continua evoluzione, chiamato ad affrontare sfide sempre più impegnative con sempre minori risorse messe a disposizione da parte dello Stato. Il Piano è sicuramente migliorabile e in questi ultimi mesi del mandato porremo le basi per mettere nelle condizioni chi raccoglierà il nostro testimone di perfezionare l’impianto che abbiamo allestito in questi anni, strumento che ha dato prova di essere funzionale e calzante alle esigenze del sistema scolastico cittadino. Le idee presentate dalla minoranza sono concettualmente condivisibili, ma non le abbiamo accolte perché per raggiungere tali traguardi abbiamo scelto altre strade operative”.