Accelerazione sulla riforma della P.a. alla vigilia del Referendum costituzionale. Stanno per avvicinarsi al traguardo cinque decreti figli della delega Madia, tra cui il riordino della dirigenza pubblica e dei servizi pubblici locali. I decreti che hanno ricevuto il via libera preliminare dal Consiglio dei ministri in estate hanno pressoché completato il giro dei pareri. Entro novembre dovrebbero così approdare di nuovo in Consiglio dei Ministri, probabilmente in due tranche (metà mese e fine mese).
In sostanza il nuovo ‘pacchetto Madia’ dovrebbe passare prima dell’atteso 4 dicembre, data del voto. In particolare, i provvedimenti su servizi pubblici locali e la Scia bis sono già pronti, mentre quelli sulla dirigenza e le camere di commercio completeranno l’iter parlamentare la settimana prossima. Nella tornata di novembre, poi, rientrerà anche il decreto sugli enti di ricerca, sempre attuativo della delega P.a.
Secondo il ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, «il cammino intrapreso è senza ritorno per avere una Pa più inclusiva, più trasparente e certa nelle regole del rapporto con in cittadino». La ministra per la semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, è intervenuta nel corso dei lavori della seconda giornata della Leopolda e ha esordito parlando della sua riforma. «Penso che il cammino intrapreso sia senza ritorno», ha detto la ministra riferendosi all’iter per creare «una Pa più inclusiva, più trasparente e certa nelle regole del rapporto con il cittadino». La Madia ha sottolineato che «stiamo iniziando a vedere i risultati. Oggi abbiamo una serie di cose fatte che stiamo attuando per migliorare la vita dei cittadini, come l’identità digitale unica».
Per quanto riguarda Spid, siamo «in una fase di rodaggio», da marzo «l’hanno chiesto 145 mila persone». La ministra ha evidenziato che si sono agganciati a spid 4 mila servizi della pubblica amministrazione. Del resto, ha aggiunto Madia, «da ieri c’è il bonus 18enni che è partito (i 500 euro per acquisti in cultura a chi ha compiuto 18 anni), per chi è nato nel 1998. Per averlo il diciottenne deve prendere l’identità digitale. Quindi stiamo aumentando i servizi che stiamo mettendo nell’identità digitale».
«Vogliamo fare in modo che attraverso l’identità digitale ci siano dei servizi che ti semplificano la vita. L’obiettivo è che, tra due anni, ogni persona sarà legata ad un’unica anagrafe nazionale tramite il proprio codice spid», ha proseguito la Madia. «L’obiettivo che ci siamo dati alla fine del 2017 è avere un’anagrafe unica della popolazione residente». Oggi ogni Comune ha la sua anagrafe, quindi abbiamo circa 8 mila anagrafi e l’obiettivo è quello di arrivare ad averne una soltanto. Quanto all’identità digitale, «rispetto all’anno scorso, l’importante è che l’infrastruttura spid è partita, ed è partita senza bug, e non era scontato perché è una cosa grande», ha concluso la Madia.