Dai dati contenuti nel Rapporto sociale di Ecolight, emerge che nel 2018 sono state raccolte quasi 24 mila tonnellate di rifiuti elettronici gestiti con un tasso di recupero superiore al 97% e un impegno nell’Uno contro Uno che è valso 300 tonnellate.
Grazie ad un impegno capillare, efficiente, attento all’ambiente e alle esigenze delle aziende vengono confermati i risultati dell’anno precedente e vengono indicate strade innovative nella raccolta dei RAEE in vista degli obiettivi europei.
“Il Rapporto sociale del consorzio – ha dichiarato il presidente di Ecolight, Walter Camarda – è un documento che guarda al futuro, alle sfide che abbiamo davanti e prova a indicare delle soluzioni”. “La strada da percorrere – continua – è quella del coinvolgimento, così come “coinvolgere” è il titolo che abbiamo voluto dare al nostro Rapporto sociale. Il pacchetto relativo all’economia circolare, che è stato vagliato dal Parlamento UE proprio l’anno scorso, non deve essere visto come un mero elenco di prescrizioni, ma un percorso da fare. Affinché la visione circolare possa trovare concretezza è indispensabile che ciascuno faccia il proprio compito fino in fondo”.
Ecolight ha servito oltre 3 mila punti di prelievo in tutta Italia, con un grado di efficienza del servizio che è stato superiore al 98%. Presso i punti vendita il Consorzio ha gestito oltre 2.500 ritiri raccogliendo più di 42 mila elettrodomestici non più funzionanti lasciati dai consumatori in virtù dell’Uno cotnro Uno. Sul fonte dell’Uno contro Zero, che prevede la possibilità per i consumatori di lasciare le piccole apparecchiature elettroniche non funzionanti nei negozi di grandi dimensioni (quelli con più di 400 mq di superficie di vendita dedicata al materiale elettronico) senza alcun obbligo di acquisto, Ecolight ha effettuato 132 missioni, arrivando a ritirare 460 kg di piccoli elettrodomestici e cellulari rotti.
I rifiuti elettronici sono una risorsa importante perché riciclabili per oltre il 97% del loro peso.
Il Consorzio ha inviato a recupero più di 8.570 tonnellate di ferro, oltre 6.500 tonnellate di materie plastiche, quasi 2.000 tonnellate di vetro e 1.000 tonnellate di metalli non ferrosi.
Nell’ottica di attuare l’economia circolare, la sfida è duplice, in particolare in vista del target europeo previsto per il 2019 che richiama l’Italia a raccogliere il 65% delle apparecchiature immesse calcolato sulla media dei tre anni precedenti.