La norma del ddl collegato ambientale che prevede un’addizionale del 20% al tributo di conferimento in discarica a carico dei Comuni che non abbiano raggiunto gli obiettivi della raccolta differenziata, “non comporta nuovi oneri a carico della finanza pubblica, in quanto gli eventuali maggiori costi a carico dei Comuni dovranno essere recuperati a carico dell’utenza per mezzo dei corrispondenti aumenti della Tari”. È quanto si legge nella relazione tecnica della Ragioneria dello Stato sul ddl collegato ambientale,approvato ieri dalla Camera. Il riferimento è all’articolo 32 del ddl che prevede, tra le altre cose, che gli obiettivi di raccolta differenziata (rd) possano essere riferiti al livello di ciascun Comune invece che a livello di Ambito territoriale ottimale (Ato). Il tributo speciale per il deposito dei rifiuti solidi in discarica (la cosiddetta ecotassa) viene quindi posto direttamente a carico dei Comuni, con una addizionale del 20%, che non abbiano raggiunto le percentuali di rd fissate e non più a carico dell’Autorità d’ambito, che ripartiva l’onere tra i Comuni del proprio territorio.