Così la capitale islandese entro i prossimi due decenni si prepara a tagliare per intero le principali fonti di CO2 per raggiungere l’obiettivo 100% carbon neutral.
Il Piano climatico di Reykjavik, appena presentato dal sindaco Dagur Eggertsson, ha lo scopo di aumentare complessivamente la percentuale di trasporto pubblico e mobilità dolce, integrando i mezzi elettrici ed ampliando la rete di ricarica ad essi dedicata.
Entro il 2040, l’amministrazione comunale di Reykjavik intende garantire la circolazione di veicoli alimentati esclusivamente da energia pulita, sia sul fronte pubblico che su quello privato. “Le città svolgono un ruolo chiave nella lotta contro il cambiamento climatico. Possono reagire rapidamente e sono spesso portatrici di progresso più di quanto non lo siano i governi a livello mondiale – ha dichiarato il sindaco Eggertsson, presentando il piano climatico della sua città”. Reykjavik è servita da strade moderne spesso a sei corsie. La principale arteria stradale passa attraverso i quartieri periferici, tagliando da est sulla collina Hellisheioi.
La capitale islandese è servita dall’aeroporto di Keflavík (a circa 50 chilometri dal centro cittadino) per i voli internazionali, a cui è collegata da una statale a quattro corsie. Vicinissimo al centro urbano, vi è invece l’aeroporto di Reykjavík usato principalmente per i voli interni, per le Isole Far Oer e la Groenlandia. La città è inoltre dotata di un servizio di mezzi pubblici (prevalentemente autobus) strutturato in cinque stazioni decentralizzate. Oggi viene discussa l’opportunità per i mezzi pubblici di passare alla trazione elettrica (energia ampiamente disponibile e a basso costo in Islanda). La soluzione ferrotranviaria è stata scartata a causa dei frequenti terremoti, ma la scelta del filobus sembra essere stata quella vincente.