Sembra di stare in Toscana o in Umbria, invece siamo in Puglia, nell’altra Puglia. Non quella ormai conosciuta in tutto il mondo che va dal Gargano al Salento.
Un territorio poco conosciuto ma molto certificato: tra Borghi più Belli d’Italia, Bandiere Arancioni e Città Slow, la Daunia fa il pieno di riconoscimenti, segno che tra natura e cultura passa quella linea sottile di bellezza che assomiglia a un inatteso stupore. È soprattutto vagando senza meta tra boschi da favola, nascondigli di briganti, cammini millenari, torri normanne, borghi di pietra, che si materializza, diffuso nell’aria, tra un passaggio di nubi in lontananza, lo spirito del tempo: che invita a smarrirsi nelle pieghe collinari e montane della provincia di Foggia.
Per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale di quest’area sono stati avviati numerosi interventi finanziati dalla Regione Puglia nell’ambito della strategia di sviluppo delle Aree Interne. Sono stati firmati, ieri, nel Polo Bibliomuseale di Foggia, i disciplinari alla presenza dei sindaci dei Comuni di Anzano di Puglia, Ascoli Satriano, Calnuovo Monterotaro, Castelluccio dei Sauri, Castelluccio Valmaggiore, Roseto Valfortore, Sant’Agata di Puglia, Accadia, Volturino, Castelnuovo della Daunia, Volturara Appula, Orsara di Puglia, Monteleone di Puglia.
Un investimento di oltre otto milioni di euro per quattordici luoghi, percorsi e manufatti del giacimento turistico-culturale diffuso sui Monti Dauni.
“I Monti Dauni sono un territorio meraviglioso, ricco di tradizioni e di paesaggi, cultura, enogastronomia – ha detto l’assessore regionale all’Industria turistica e culturale, Loredana Capone –. Noi vogliamo valorizzare la ricchezza culturale dei borghi, dei monumenti e le tradizioni che fanno di queste Comunità un immenso attrattore per chi voglia vivere una vacanza unica e autentica. Ma vogliamo anche che si esprima il valore di una storia che è densa di cultura e si traduce in palazzi storici, castelli, musei, che vogliamo possano essere restituiti ai cittadini innanzitutto, in modo che costituiscano occasione di crescita e di lavoro. Con questo provvedimento si avvia un processo di recupero e di valorizzazione con cui i Comuni potranno riappropriarsi del proprio patrimonio identitario, rendendolo fruibile per cittadini e turisti, e cementare così anche il senso di cittadinanza e di comunità pugliese”.