Il reddito di inclusione su cui il Governo punta come strumento di lotta alla povertà, salirà progressivamente nella seconda parte del 2018.
Raggiungerà un massimo di 650.000 famiglie superando la quota dalle attuali 490.000 previste a partire dal primo gennaio. Tale ampliamento sarà permesso grazie allo stanziamento aggiuntivo inserito nella manovra, pari a 300 milioni in più rispetto alla dotazione originaria di 1,7 miliardi di euro. Le risorse aggiuntive saliranno ulteriormente a 700 milioni nel 2019 e 900 milioni nel 2020.
Aumenta anche l’assegno destinato alle famiglie numerose. Il nuovo stanziamento, secondo le stime, farà salire di 50 euro la prestazione per i nuclei oltre i 5 componenti.
L’assegno dovrebbe quindi passare dai 480-490 euro previsti ad 530-540 euro.
A settembre 2017 i migranti ospitati nei centri di accoglienza italiani sono oltre 193mila, in aumento rispetto ai 176mila di fine 2016 nonostante la riduzione dei flussi registrata a partire dall’estate. Per questo anche nel 2018 la spesa per l’accoglienza si assesterà tra i 4,7 e i 5 miliardi di euro, mentre nel 2017 dovrebbe fermarsi a 4,3 miliardi di euro, lo 0,25% del Pil. Questo il quardro che emerge dal Draft Budgetary Plan (Dpb) che il Governo ha inviato a Bruxelles indicando le linee guida della manovra per il prossimo triennio. Nel Def di aprile la spesa stimata per il soccorso e l’accoglienza dei migranti era stata indicata in 4,6 miliardi di euro. L’Italia, si legge nel documento, continuerà quindi a sostenere spese per circa lo 0,25% del Pil per la ‘gestione delle frontiere esterne dell’Unione europea’. Nel Dpb si ricorda anche che i dati definitivi sulla base dei quali Bruxelles verificherà che i costi sostenuti siano in linea con la flessibilità concessa saranno disponibili a inizio 2018.