Il delegato Anci Ivan Stomeo e il presidente Decaro hanno scritto al ministro Galletti chiedendo di mettere in atto misure urgenti poiché, all’aumentare della raccolta, il Corepla non riesce a smaltire la parte di plastica eterogenea che va in combustione. Gli inceneritori sono infatti in sovraccarico soprattutto in questa stagione dove la raccolta di plastica aumenta in modo esponenziale. Il Consorzio Corepla, nasce con l’obiettivo di dare seconda vita a bottiglie, flaconi e pellicole, ma purtroppo, ad oggi, oltre il 40% di questi imballaggi ancora finisce negli inceneritori o in discarica. Il Consorzio, a tal proposito, chiede di avere la priorità nell’incenerimento.
All’origine e al termine di questa storia ci sono, infatti, i rifiuti bruciati. Su circa 1 milione di tonnellate di plastica buttata dai cittadini, agli inceneritori vanno quasi 400mila tonnellate. Una quantità cresciuta tra il 2015 e il 2016 a un ritmo doppio rispetto alla raccolta differenziata (14% contro 7%) e in maniera esponenziale in confronto al riciclo della plastica, aumentato del 2%. Un sistema, spiega il presidente di Corepla Antonello Ciotti, “vittima del suo successo: funziona come un orologio svizzero, ma entra in crisi se qualcosa non va. Se quando gestivamo 200mila tonnellate di rifiuti risolvere delle falle era più semplice, ora che siamo riusciti a portare la raccolta a quasi 1 milione è più difficile”. Ma il punto è che il settore è sempre più dipendente dai forni.
La lettera dell’Anci parte riferendosi alle “segnalazioni di congestionamento di alcuni impianti di trattamento della plastica”: Le difficoltà si registrano da nord a sud.
Dal ministero dell’Ambiente chiariscono che Galletti nei prossimi giorni convocherà una riunione ad hoc con Anci e Corepla. “Siamo disponibili a lavorare insieme, il problema va risolto”, dice il delegato Stomeo.