Istituzione del Portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici per fornire a cittadini, imprese e pubblica amministrazione, informazioni su:
– prestazione energetica degli edifici;
– migliori pratiche per le riqualificazioni energetiche efficaci in termini di costi;
– strumenti di promozione esistenti per migliorare la prestazione energetica degli edifici ivi compresa la sostituzione delle caldaie a combustibile fossile con alternative più sostenibili;
– attestati di prestazione energetica.
Questo l’obiettivo dello schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva UE 2018/844, che modifica le direttive n. 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia, e n. 2012/27/UE sull’efficienza energetica, approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri n. 26 del 29 gennaio 2020. Nello schema di decreto è inserito anche l’aggiornamento dei criteri generali per la definizione della metodologia di calcolo e dei requisiti della prestazione energetica degli edifici, con l’inclusione per esempio dell’integrazione delle infrastrutture per la mobilità elettrica e degli interventi di sostituzione degli impianti tecnici.
In altre parole, la bozza del provvedimento individua i criteri per la predisposizione della strategia di ristrutturazione a lungo termine del parco immobiliare, e prevede norme sull’attestato di prestazione energetica degli edifici (APE), il suo rilascio e affissione. Mentre, in materia di sanzioni sugli APE le competenze vengono ricondotte alle Regioni. Se, infatti, nell’ambito delle compravendite e delle locazioni manca l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) dell’edificio o la relativa dichiarazione, il pagamento delle sanzioni non esclude l’ulteriore obbligo di presentazione, entro 45 giorni, della dichiarazione o della copia dell’APE alla Regione o alla Provincia autonoma competente. La disciplina di esercizio, conduzione, controllo, ispezione e manutenzione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva, e per la preparazione dell’acqua calda sanitaria, viene invece demandata a un ulteriore decreto del Presidente della Repubblica che dovrà essere emanato a breve.