Il 12 e il 13 settembre nelle acque dell’Arcipelago di La Maddalena si svolgerà un’esercitazione internazionale finalizzata a ottimizzare un’eventuale risposta in caso di inquinamento da idrocarburi in mare. Verrà simulato l’urto contro gli scogli emergenti dalla secca dei “Monaci”, a est dell’isola di Caprera, di una nave cisterna in avaria con riversamento in mare di 200 tonnellate di prodotto inquinante (sostituito ai fini dell’esercitazione da lolla di riso, un prodotto organico assai gradito ai pesci).
L’iniziativa sarà organizzata nell’ambito dell’Accordo Ramoge stipulato nel 1976 da Italia, Francia e Principato di Monaco, per il coordinamento degli interventi di tutela del mare in caso di sversamento di prodotti petroliferi e sostanze pericolose, nell’area che va da Marsiglia alle coste del Lazio, comprese la Corsica e la Sardegna. Con cadenza regolare i tre Stati interessati organizzano a turno una simulazione per testare l’efficacia del piano di cooperazione antinquinamento.
Il 12 e il 13 settembre entreranno in azione mezzi navali del Ministero dell’Ambiente specializzati per l’antinquinamento, unità marittime e aeree della Guardia costiera, un pattugliatore navale della Marina militare, nonchè un elicottero dei Vigili del fuoco. Per la Francia saranno impiegati un mezzo navale con attrezzature specializzate nell’antinquinamento e un aereo. Interverranno, inoltre, una nave della Agenzia europea per la sicurezza marittima (Emsa) e un aereo della Spagna. Il Cnr studierà lo spostamento della macchia “inquinante” attraverso un programma di simulazione supportato anche da boe correntometriche appositamente rilasciate in mare.
Quest’anno oltre all’esercitazione nelle acque marine verrà testata anche la risposta a terra da parte delle autorità locali competenti, simulando lo spiaggiamento del prodotto petrolifero sulla costa sarda. L’iniziativa vedrà, infine, la presenza dell’International Oil Pollution Compensation Funds, attraverso il quale le autorità nazionali e locali, in caso di reale necessità, potranno richiedere rimborsi delle spese sostenute per gli interventi di pulizia e di ripristino dovuti ad inquinamenti da prodotti petroliferi sversati dalle navi.
La legislazione europea, in particolare la direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino (Dqsam) del 2008 obbliga gli Stati membri che si affacciano sullo stesso specchio d’acqua, a elaborare in stretta collaborazione dei piani che garantiscano il buono stato ecologico delle rispettive acque, in base a valutazioni dettagliate sullo stato dell’ambiente marino, definendo le azioni da intraprendere e gli obiettivi da raggiungere. L’ormai prossima esercitazione vedrà coinvolti per la parte marina gli attori internazionali dell’Accordo Ramoge che operano in mare (Guardia costiera, mezzi antinquinamento convenzionati con il Ministero dell’Ambiente, Marina militare italiana, Prefettura marittima francese, Marina nazionale francese, Centre d’expertises pratiques de lutte antipollution ed – Emsa, con la partecipazione dell’Ispra, del Cnr, di Arpa Sardegna, Castalia (per le navi antinquinamento), E-geos (per i satelliti) ed Eni (per la nave cisterna), mentre per la risposta a terra tutte le autorità locali competenti: Comune di La Maddalena, Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena, Protezione civile, Prefettura di Sassari, Regione Sardegna, Arpa Sardegna, in un’azione sinergica e coordinata attraverso l’attuazione degli specifici piani di emergenza.