La sicurezza delle infrastrutture, come delle persone, passa sempre più per l’adozione di soluzioni tecnologicamente avanzate. Principio valido anche per il settore portuale, che attualmente vive una fase di particolare fermento, anche per l’adesione al trattato della nuova “Via della Seta”. Fatto sta che durante la conferenza dedicata al progetto “Secnet – Cooperazione istituzionale transfrontaliera per il rafforzamento della security portuale”, co-finanziato dal Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020, tenutasi recentemente a Trieste, i presidenti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e Settentrionale, Zeno D’Agostino e Pino Musolino, insieme con il presidente dell’Autorità portuale di Koper (Slovenia), Dimitrij Zadel, hanno ribadito l’impegno condiviso a un costante scambio d’informazioni, confronto e coordinamento sulla gestione e sulle azioni da adottare in materia di security portuale – fisica e cyber – utilizzando la piattaforma trasfrontaliera Secnet. Avviato nel 2017 con capofila l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e un budget di circa 1,3 milioni di euro, questo progetto persegue l’obiettivo di creare le basi per una governance coordinata e permanente della security portuale a livello transfrontaliero dei porti di Trieste, Venezia e Capodistria grazie a innovativi strumenti Ict.
“In un momento come questo, in cui l’Alto adriatico è sotto i riflettori a livello globale – ha sottolineato D’Agostino – c’è bisogno di garantire la sicurezza degli scali portuali. La ricetta – ha ricordato – è quella di puntare su innovazione, sviluppo e tecnologia, perché massima è la distribuzione degli standard dei porti più facile è dialogare con il sistema nel Nord Adriatico. Per questo, lavorare sulla tecnologia e sull’efficientamento di ciò che esiste – probabilmente è la cosa migliore – e farlo insieme è ancora meglio”. Sulla stessa lunghezza d’onda, il presidente Musolino: “Grazie a progetti europei transfrontalieri come questo, dimostriamo che i porti adriatici hanno un ruolo fondamentale per la connettività nell’Ue. Malgrado le nostre dimensioni e le capacità di espansione siano molto diverse rispetto al Nord Europa, possiamo dare il nostro contributo. In campo – ha ricordato – non c’è soltanto la Nuova Via della Seta, ma anche il raddoppio del Canale di Suez e la crescita dell’Africa che hanno riportato l’attenzione sul Mediterraneo e di conseguenza sull’Adriatico. Da 500 anni che non c’era questo interesse. Se i porti adriatici crescono, se Trieste cresce – ha rimarcato Musolino – vinciamo tutti. Quindi nessun campanilismo”.