Sono 271 le proposte ammesse al finanziamento del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims) con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale. Ai fondi inizialmente previsti (400 milioni) si aggiungono i 2,8 miliardi del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). L’Alta Commissione istituita presso il Mims per esaminare le oltre 290 proposte pervenute da Regioni, Comuni e Città Metropolitane ha concluso in tre mesi la fase della selezione stilando una graduatoria di progetti ammissibili al finanziamento, complessivamente pari a 3,2 miliardi di euro. Gli indicatori utilizzati per definire la graduatoria dei progetti hanno tenuto conto sia della superficie residenziale che viene recuperata dal progetto, sia della maggiore inclusività sociale che esso genera, anche tramite il coinvolgimento nella successiva gestione dell’intervento da parte del terzo settore. Indicatori di impatto sociale, culturale, urbano territoriale, economico-finanziario e tecnologico sono stati i parametri su cui si è formato il giudizio della Commissione: l’apporto economico di fondi privati, la rispondenza alle politiche territoriali regionali, la sostenibilità ed efficienza energetica e la premialità al consumo di suolo zero hanno costituito alcune delle voci valorizzate dall’apposito programma informatico creato ad hoc.
“Si tratta di un programma del tutto innovativo per il nostro Paese, la cui attuazione andrà ad incidere positivamente sulla qualità della vita di migliaia di persone e di tante comunità attraverso la riqualificazione di aree urbane senza nuovo consumo di suolo”, ha detto il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, esprimendo forte apprezzamento per l’impegno dell’Alta Commissione. Il Ministro ha ricordato il programma di lavoro serrato che da aprile ha impegnato la Commissione, che ha esaminato centinaia di domande dialogando con gli enti interessati e seguendo parametri di valutazione quali-quantitativi e indicatori non solo tecnici, ma anche ambientali, sociali e culturali. “Vista la qualità del Programma e dei progetti ricevuti abbiamo scelto di destinare 2,8 miliardi del Fondo complementare al Pnrr per finanziare molte più proposte di quelle finanziabili con i fondi ordinari. La riqualificazione in senso sostenibile degli spazi urbani è una delle principali linee strategiche del Ministero, in linea con il suo nuovo nome e le nuove competenze riguardanti la riqualificazione e le politiche urbane”.
Tra i progetti ammessi in graduatoria – molti firmati da grandi studi di architettura italiani – figurano quelli per la riqualificazione del centro storico di Sassari (ripopolamento del Centro Storico attraverso il recupero di immobili abbandonati o degradati da destinare a residenza) e del Comune di Messina (risanamento delle aree baraccate ancora esistenti a seguito del terremoto del 1908, attraverso la demolizione e ricostruzione di abitazioni e servizi), progettazioni innovative che riguardano Teramo (rigenerazione urbana con recupero, demolizione e ricostruzione di residenze pubbliche e valorizzazione degli spazi pubblici) e proposte di social housing a Bari e Piacenza. Pone l’accento su aspetti di inclusione sociale la proposta di rigenerazione del porto Fluviale di Roma, che prevede la riqualificazione di un immobile vincolato e riallocazione di 53 nuclei famigliari provenienti da 21 Paesi diversi. Il Comune di Vercelli propone interventi di rigenerazione urbana nel centro storico, sul lungofiume e il territorio agricolo, quello del Comune di Cuneo prevede l’aumento dell’accessibilità e la rigenerazione del tessuto urbano anche attraverso la realizzazione di residenze per giovani, anziani e famiglie fragili. I progetti dei Comuni di Corigliano Rossano, della Città Metropolitana di Bologna e del Comune di Foggia prevedono la riqualificazione di quartieri, a sostituzione degli edifici abusivi e fatiscenti con nuovi fabbricati. La proposta del Comune di Milano prevede il potenziamento e ottimizzazione della rete dei servizi di prossimità anche attraverso la sperimentazione di nuovi modelli di gestione sociale dei servizi abitativi, quelle del Comune di Pesaro delinea un modello abitativo integrato in una visione complessiva del territorio per il miglioramento delle qualità ambientali a consumo di suolo zero con potenziamento della rete ecologica e accessibilità ai servizi di prossimità e quella del Comune di Bari, che prospetta la riqualificazione e valorizzazione di alcune aree degradate non più funzionali all’esercizio ferroviario. I progetti al momento esclusi dal finanziamento, per un ammontare di circa un miliardo di euro, potrebbero essere recuperati in futuro utilizzando altre fonti di finanziamento. Inoltre, la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali ha dato oggi il via libera allo schema di decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che prevede l’erogazione di 90 milioni di euro destinati al Fondo progettazione enti locali per favorire interventi di messa in sicurezza di edifici e strutture pubbliche, con priorità alle scuole. Il decreto destina 30 milioni l’anno per il periodo 2021-2023 a Comuni, Province e Città Metropolitane per realizzare studi di fattibilità, progetti definitivi ed esecutivi, spesso frenati dalla carenza di risorse nei bilanci degli enti.
Fonte: Mims