“No alle strumentalizzazioni, riguardo ai piccoli Comuni “la nostra proposta mira a garantire migliori servizi”: Queste le parole di Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari, in replica all’Anpci, Associazione nazionale piccoli comuni d’Italia.
“L’Anci – ha dichiarato Decaro – non spinge, e tanto meno in modo subdolo, per le unioni o per le fusioni obbligatorie tra Comuni, queste ultime, peraltro, anche con l’attuale legge, soggette a referendum. Al contrario, come ho avuto modo di dire pubblicamente più volte, ritengo non più rinviabile l’approvazione di un nuovo assetto normativo che dia stabilità e certezza all’associazionismo tra Comuni, ma sulla base di due principi”.
E ha sottolineato: “Primo, i piccoli Comuni hanno bisogno di politiche differenziate, di semplificazione e di sostegno specifico rispetto alle loro peculiarità. Secondo, l’associazionismo deve essere volontario, non rigidamente imposto per legge con criteri immaginati uguali per tutti e senza tener conto delle diverse realtà locali”.
“La proposta dell’Anci – ha concluso Decaro – viene da lontano e sostiene una riforma di sistema. Se accolta eliminerebbe definitivamente i limiti demografici minimi imposti per la costituzione delle gestioni associate, gli obblighi delle 10 funzioni che hanno di fatto inibito l’associazionismo a 7 anni dalla previsione del regime obbligatorio, e rimetterebbe così ai Comuni, di qualsiasi dimensione demografica, l’individuazione degli ambiti omogenei, caratterizzati innanzitutto da una contiguità territoriale. Entro tali ambiti i Comuni potrebbero decidere come costituire unioni, fusioni e convenzioni”.