A 24 ore dall’approvazione definitiva della legge sui piccoli Comuni, si moltiplicano dichiarazioni e commenti da parte di esponenti politici, dell’Anci e del mondo delle autonomie locali. “E’ un fatto positivo e utile perché può rappresentare un freno allo spopolamento e un supporto importante per molte aree interne del Paese – ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, e ha aggiunto – Dovrà essere fatto ogni passo utile per realizzare l’indispensabile coinvolgimento delle istituzioni regionali con l’obiettivo, da un lato, di creare sinergie con quanto ogni singola Regione sta realizzando sul territorio, dall’altro, di evitare ogni possibile duplicazione o sovrapposizione di competenze. E’ comunque un fatto molto importante che sia stato previsto a bilancio un fondo, ancorché non sufficiente, per la promozione, la valorizzazione e il sostegno dei piccoli centri che rappresentano quasi il 70 per cento dei Comuni italiani e dove risiedono più di 11 milioni di persone. Ora aspettiamo – ha concluso Bonaccini – che arrivino presto in Conferenza Unificata l’elenco dei piccoli Comuni che possono accedere al fondo e soprattutto il piano nazionale per la riqualificazione”.
“La dimensione demografica non è un difetto, lo spopolamento lo è. Ma lo spopolamento non è una sorte ineluttabile. Con l’approvazione di questa legge, finalmente si sancisce la specificità dei piccoli Comuni, si fissa il principio basilare che questi centri hanno bisogno di politiche differenziate e di sostegno specifico rispetto alle loro peculiarità. E si mette un passo fondamentale per invertire la tendenza. Per quella “agenda controesodo” che l’associazione dei Comuni ha lanciato durante i lavori dell’assemblea del 30 giugno a San Benedetto del Tronto”. Lo ha dichiarato a caldo il presidente dell’Anci, Antonio Decaro.
“Si tratta di una legge importante, che ha raccolto unanime consenso e che ha visto il sottoscritto, insieme a Massimo Castelli e alla consulta Anci dei piccoli Comuni, fortemente impegnato negli ultimi mesi in uno sforzo di coinvolgimento e sensibilizzazione dei parlamentari e dei gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione per arrivare a questo risultato condiviso, approvato all’unanimità – ha affermato il vice presidente vicario dell’Anci, Roberto Pella. Affinché le previsioni di questa legge possano concretizzarsi in provvedimenti rilevanti per i piccoli Comuni, l’Anci dovrà continuare a essere interlocutore primo, in quanto portavoce delle istanze dei Sindaci, sia verso il governo sia nei confronti del Parlamento, nel percorso di declinazione dei contenuti, nel merito e nella sostanza, attraverso i decreti attuativi… L’obiettivo primario – ha poi concluso Pella – è rendere i piccoli Comuni luoghi attrattivi per i cittadini, con un’alta qualità di vita garantita da servizi sicuri e quasi ‘personalizzati’, luoghi il cui sviluppo darà forza all’economia locale e valorizzerà i beni artistici, il patrimonio storico-culturale e naturalistico che li caratterizzano come unici”.