Per il terzo anno consecutivo Firenze sarà il centro gravitazionale per oltre 60 sindaci provenienti da ogni parte del mondo. Da martedì 7 a mercoledì 8 novembre, infatti, il sindaco Nardella e tutta Firenze ospiterà “Unity in Diversity”. La piattaforma, fortemente voluta da Sindaco Nardella, dopo una prima edizione indirizzata alla cultura come simbolo di pace ed una seconda dedicata alla resilienza delle città, ecco la nuova edizione che vuole essere un tributo al dialogo nel mediterraneo.
Al centro della due giorni vi saranno l’attualità di temi come lo sviluppo sostenibile in rapporto con la dignità umana, per arrivare a discutere dello sfruttamento delle risorse naturali e dei cambiamenti climatici. Sono tutti temi centrali nella vita di ognuno di noi, cittadini delle nostre città. Chi meglio delle città, quindi, nell’essere identificati come luoghi deputati al confronto delle idee? E’ inevitabile, perché le città sono il fulcro dove ruotano i destini di ognuno di noi.
“Unity in Diversity” è, secondo gli organizzatori, il luogo deputato al dialogo tra i popoli. “Crediamo molto”, sostiene Dario Nardella, “nel ruolo che possono e devono avere le città nell’affrontare le sfide del nostro tempo e nel dare un nuovo slancio per risolvere i problemi attuali”.
Per dare maggiore consistenza a questi propositi quest’anno vi saranno anche studiosi, economisti, oltre ai rappresentanti delle Nazioni Unite e di Governo nazionale; tutti assieme per dare un proprio contributo. In più, quest’anno, ricorrono i 40 anni della morte di un grande fiorentino che risponde al nome di Giorgio La Pira, l’indimenticato Sindaco di Firenze per due mandati, una prima volta dal 1951 al 1957 ed una seconda dal 1961 al 1967. La Pira fu un visionario per la sua grande intuizione nell’individuare l’importanza delle città nella crescita delle comunità e quindi nel dialogo fra gli Stati. Con lui, nel 1952, si ebbe il Primo Convegno internazionale per la pace e la civiltà cristiana.
Nella seconda giornata, che sarà ospitata in Vaticano, in seguito all’invito della Pontificia Accademia di Scienze Sociali, i temi discussi saranno il cambiamento climatico e la dignità umana vista attraverso le schiavitù moderne, la tratta e lo sfruttamento del lavoro, le migrazioni, la disuguaglianza sociale. Davanti a Papa Francesco verranno portate le risultanze provenienti dalle idee espresse nei lavori effettuati in questa edizione.
A conferma dell’importanza di questa iniziativa a livello mondiale è bene menzionare la presenza di Human Rights Italia, la Fondazione presieduta da Kerry Kennedy, impegnata da sempre nella difesa dei diritti umani. La Fondazione in questa occasione avrà modo di presentare le iniziative del 2018 che vedranno la celebrazione dei 50 anni della Fondazione e i 100 anni della nascita di JFK. E proprio Kerry Kennedy consegnerà alla città di Firenze il Premio RFK Italia 2017 per la difesa dei diritti umani. Un epilogo importante per l’impegno che, da sempre, Firenze consegna al mondo intero nel nome del multiculturalismo e del dialogo tra i popoli.