Via libera del Cdm, su proposta del ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, e del ministro del lavoro e delle politiche sociali, Luigi Di Maio, al decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue del Parlamento europeo e delConsiglio che consente di adeguare l’ordinamento nazionale a quello comunitario nel settore della previdenza complementare, in attuazione della legge 9 luglio 2015, n. 114 (legge di delegazione europea 2014). Lo rende noto Palazzo Chigi al termine della riunione.
La direttiva, si legge, “persegue l’obiettivo di accrescere la mobilità dei lavoratori tra gli Stati membri e migliora l’acquisizione la salvaguardia di diritti pensionistici complementari dei lavoratori. Il provvedimento integra la normativa in vigore (decreto legislativo 5 dicembre 2005, n.252, recante la Disciplina delle forme pensionistiche complementari), con disposizioni concernenti, tra l’altro, il termine di partecipazione alle forme pensionistiche complementari, ridotto a tre anni rispetto a quello ordinario di cinque anni, per i lavoratori il cui rapporto di lavoro in corso cessa per motivi indipendenti dall’acquisizione del diritto ad una pensione complementare e che si spostino tra Stati membri dell’Unione europea; il mantenimento della posizione individuale maturata presso la forma pensionistica complementare e il trasferimento ad altra forma pensionistica ove vengano meno i requisiti di partecipazione alla forma pensionistica complementare, nonché gli obblighi di informazione nei confronti degli iscritti attivi con riferimento ai diritti pensionistici complementari”.